Ad un paio d’anni di distanza dal debutto arriva il nuovo album
del power trio composto dal chitarrista Jeff Aug, dal bassista Florian
Walter e dal batterista Kurty Munch. Loro si autodefiniscono heavy
progressive stoner rock ed in effetti il loro sound incorpora questi
generi cercando una strada personale, che vuole unire perizia tecnica
alla forza espressiva.
Coinvolgente l’esuberanza del chitarrista. Aug è senz’altro
un grande virtuoso ma sa anche dosare la propria abilità in
modo da rendere il pezzo sempre interessante. La sezione ritmica è
dinamica e non manca mai di spingere al meglio l’esuberanza
di Jeff. L’album è composto da tredici brani di cui uno
solo cantato, “Matilda”. Per quanto riguarda i dodici
strumentali si tratta di una carrellata abbastanza esaustiva delle
possibilità offerte da questi tre assaltatori. L’ultimo
brano è invece riflessivo, il testo richiama l’indimenticabile
“Hey Joe”, il contesto è post grunge con una piacevole
vena psichedelica, per certi versi rappresenta un po’ una sorpresa,
ma chiude il disco con una zampata creativa che fa sperare in un prossimo
lavoro ancora più variegato.
Gli Ape Shifter sono una band che si muove su terreni non facili,
però sono così freschi e trascinanti, che non dovrebbero
mancare di sorprendervi. GB
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