Spettacolo! Sono di Baltimora gli Arbouretum e questa, dopo “Long
Live The Well-Doer”, è la loro seconda fatica. Il Rock
intorbidito nel Blues ci presenta una band emotiva, quasi mistica
in alcuni passaggi, dedita a gruppi come i Grateful Dead di “Dark
Star” o ai Pink Mountain.
Dave Heumann, mente e voce del gruppo, gioca sulla nostra sensibilità
e va giù duro, come in “Tonight’s A Jewel”
o nella semi-suite “Pale Rider Blues”, pesante come un
macigno. I testi non sono per niente leggeri, l’argomento trattato
è principalmente religioso, sorretto da una musica a dir poco
meditativa. Gli Arbouretum sono come un bel bicchiere di Wiskey, da
assaporare in totale rilassatezza, cogliendo in esso ogni sfumatura.
Cosa pensate se vi dico che il Blues si scontra con i King Crimson
di “Island”? Non crediate che stia facendo confusione,
perché anche questo è stile e coraggio, quello che purtroppo
manca a molti gruppi odierni. E’ per questo che mi accingo a
proferire un responso a dir poco entusiastico. Ascoltare l’assolo
finale di “Pale Rider Blues” da solo vale l’acquisto
del disco. “Ghosts Of Here And There” riesce a farmi ciondolare
ad occhi chiusi, lei ed il suo profumo anni ’70, i soliti e
maledetti anni ’70, quelli che mi hanno portato dentro con tutti
e due i piedi in questo fantastico mondo sonoro.
Provate a restare indifferenti alla sua leggerezza, sfidate la fisica,
tanto gli Arbouretum hanno ragione e vi sevizieranno. Più lenta
che mai “Sleep Of Shiloam”, soporifera, immensa, tanto
da staccarci letteralmente come una vecchia crosta di muro dalla realtà.
Ancora colgo analogie , questa volta è la chitarra a ricordarmi
i Landberk, ma attenzione, non siamo assolutamente in campo Progressive
Rock!
“Mohammed’s Hex And Bounty” farà sicuramente
scendere sulle guance dei più vecchiotti di voi più
di una lacrima, alla memoria di quel Rock sudista che oggi ci manca
tanto. Moderno ed antico si alternano in ogni singolo brano con una
naturalezza disarmante. Geniali, modesti, ma con la consapevolezza
che non bisogna gridare per spaccare il mondo, bastano poche emozioni
ed il gioco è fatto. Se vogliamo ascoltare qualcosa di più
ritmato dobbiamo raggiungere la traccia sette “The Rise”,
mentre la conclusiva “Two Moons” è semplicemente
un gioiellino.
Come avrete capito sono rimasto folgorato da questa band, ebbene si,
ho paura che questo disco mi farà compagnia in diverse serate
meditative. La sensualità che scaturisce è adatta anche
a serate da passare con la vostra beneamata signora. E allora, che
la vibrazione sonora sia con voi! MS
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