Quando
si dice prog italiano si pensa subito agli anni settanta, alla PFM,
al Banco, al Balletto di Bronzo, a Battiato, ma c'è anche una
scena meno conosciuta e spesso confinata nell'anonimato, che è
partita negli anni ottanta ed è arrivata fino ad oggi lasciando
un segno nel cuore degli appassionati grazie a molti artisti di pregio.
La Musea, che è sempre stata attenta ai nostri musicisti, oggi
pubblica questa raccolta che contiene sei brani composti dal 1988
ad oggi, cinque dei quali sono comparsi sui tre album incisi da questo
gruppo piemontese.
Il cd si apre con "Swimmer in the Sand", l'unico brano inedito,
una traccia solare dal sapore cantautorale retta da un evocativo giro
di chitarra acustica e impreziosita dalla bella voce di Paolo Baltaro.
"Angel of March" presenta un giro di tastiere molto classico
e le influenze Genesis-Marillioniane si fanno più evidenti,
ma non manca una certa classe. "Holy Wolf Suite" è
un brano complesso, ricco di parti diverse che si intersecano fra
loro creando suggestioni oscure e oniriche, c'è perfino una
piccola sezione vagamente rap, ma poi il pezzo si sposta verso una
sezione spettrale molto epica per poi concludere con del classico
prog. Molto complessa e interessante è anche "Evelyn"
(che sul booklet è scambiata col brano successivo), mentre
"I'm Still Searching" coi suoi ventuno minuti è il
pezzo forte del disco, la prova sulla lunga distanza, una suite lirica
e sinfonica di grande spessore. Chiude la track "The End"
che si apre con un sound nervoso e sofferto e poi si trasforma in
un jazz poco convenzionale dominato da un sax intenso.
Spero che questa raccolta sia benzina nel motore degli Arcansiel e
non la "fine" come potrebbe suggerire l'ultimo titolo. GB
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