Rock Impressions

Archi Deep - #3 ARCHI DEEP and the MONKEYSHAKERS - #3
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Distribuzione italiana: -
Genere: Post Rock
Support: mCD - 2015


Vengono dall’isola framcese di Oléron, sono un power trio e sono al terzo Ep, ma si sa ancora molto poco di loro. Stanno facendo molti concerti in giro per l’Europa e non sono facilmente classificabili. Il presente disco è stato realizzato a Memphis e i tre musicisti hanno cercato di fare le cose per bene affidandosi a gente con un solido background.

Il primo elemento che li contraddistingue e che nel loro sound gli Archi Deep mettono molti elementi, tanti che è difficile definirli in un genere preciso e questo me li fa amare da subito. Troviamo chitarre sature e ritmi incalzanti, tra stoner e desert blues, richiami beat e post rock, indie e retro rock, in altre parole sono davvero originali.

Si parte con “Nowhere Man” e subito l’atmosfera si fa torbida, un bel giro di chitarra molto sporco, con una ritmica coinvolgente e una linea melodica accattivante, non poteva partire meglio, pensate un po’ ai Black Keys. “I’m On the Run” è molto diversa, inizialmente sembra quasi un ballata notturna, ma poi entrano quattro colpi secchi di timpano e tutto diventa rovente e cadenzato, la matrice blues è sempre forte, ma si tratta di una rilettura molto moderna. Anche “High Minds” parte in modo particolare, da brano dolce e introspettivo, si mette poi a fare il verso a “Eleanor Rigby”, per poi prendere una tangente indie rock molto personale, una rilettura davvero intelligente di un classicone, con una evoluzione imprevedibile. “I Can See” è un moderno rock ‘n’ roll, impossibile non farsi coinvolgere, bello anche il crescendo. “Real” ondeggia tra parti delicate e carezzevoli e travolgenti impennate di energia, ci sanno fare davvero. Si chiude con “If Only It Was Sunny”, di cui da poco è uscito il video, e ancora una volta il gruppo ci sorprende per inventiva, riesce a mescolare le carte dando vita ad un brano psichedelico di grande spessore.

Sono molte le cose che mi sono piaciute di questo disco e di questa band, non ultima la scelta di limitarsi ad un Ep di soli sei brani. Meglio pochi brani molto curati, piuttosto che un disco di ottanta minuti di cui si salva poco, in questi anni di crisi è una scelta coerente. Ma soprattutto i loro brani sono tanto geniali quanto belli da ascoltare, non sono molti a saper unire la voglia di ricerca ad uno stile piacevole. GB

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