Fra le band più interessanti del panorama nazionale, emerse
negli ultimi anni, ci sono sicuramente questi Areknames, vincitori
col secondo album della prima edizione dei Prog Awards del 2006. La
band è capitanata dal polistrumentista Michele Epifani, che
si dimostra avere intuizioni geniali e riesce a creare orchestrazioni
magiche, passando con disinvoltura dall’hammond al mellotron,
alle chitarre acustiche ed elettriche, ai sintetizzatori.
L’avvio del cd è affidato alla suadente “Beached”,
che nelle prime note è dominata da un giro Parsoniano, si sente
subito lo spessore del gruppo che cita space rock, dark sound, prog
e jazz in una formula assolutamente personale e densa, fra i riferimenti
più riconoscibili possiamo citare i grandiosi Van Der Graaf
Generator, ma anche la scena canterburiana per le parti jazzate, ma
c’è anche tanta elettricità e tensione dark, che
ci cala in una atmosfera assolutamente magica ed evocativa, molto
teatrale. “Alone” è spettacolare, partendo da una
base molto jazzata, snocciola una progressione spettacolarmente poetica.
Molto ipnotica e densa di mistero è “Dateless Diary”,
che si sviluppa poi in una bella melodia e conferma la buona personalità
di questi artisti. Meno diretta è l’inizio di “Don’t
Move”, ma poi parte un crescendo travolgente, a cui è
impossibile essere indifferenti. “A New Song” parte dolce,
carezzevole, quasi una ballad, ma verso metà il brano prende
una brusca accelerata, con delle evoluzioni molto tenebrose, in perfetto
stile epic dark prog, dominato da un grande assolo di hammond, da
brividi. Molto poetica è “Where”, davvero un bel
brano, ma il pezzo forte è la suite successiva di oltre venti
minuti di puro godimento prog. In “The Very Last Number”
c’è un po’ di tutto, è il brano più
canterburiano del cd, la band si diverte a sperimentare e ricercare
atmosfere che sembrano uscire da altri tempi e ci riesce in modo egregio.
Difficile entrare nei particolari, ma penso di poter dire che ogni
amante del prog settantiano saprà trovare più di un
motivo per amare questa musica.
Artisti come questi non ne capitano molti e quando li incontri non
puoi fare a meno di subirne il fascino. In questa musica sono condensati
anni di prog, ma non è solo nostalgia, perché è
musica viva e pulsante, che saprà emozionarvi. GB
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