Cosa
è il Rock in Italia? Conosciamo bene quello di Ligabue o di
Vasco rossi, è uno stereotipo che oramai è incastonato
nel dna degli italiani. Ma il Rock è qualcosa di più
che un semplice refrain ripetuto per decine e decine di dischi allo
stesso modo, è una scarica elettrica che ha una frequenza sempre
differente, a seconda del messaggio dell’artista. Chi respira
e vive di Rock non si accontenta della formulina sperimentata e funzionale,
vuole da esso sempre un nuovo input, differenti scariche.
Il Rock è un genere apparentemente limitato, in realtà
è un mix di influenze, ma in primis è uno stile di vita.
Venendo alla nostra patria, di cultura nel campo ce n’è
tristemente poca, scarse le band che credono nello spirito crudo del
Rock, nella sua essenza pura, oggi una di esse ha il nome di ArtemisiA.
Sono un quartetto di Gorizia e “Gocce D’Assenzio”
è il secondo lavoro, capitanato dalla spettacolare chitarra
di Vito Flebus. La chitarra nel Rock è la penna dello scrittore,
colei che lascia il segno e che descrive lo stile di chi l’adopera.
In questa maniera si distingue una band Rock, ma tutto sarebbe svalutato
senza un buon motore, per cui la ritmica ricopre il suo ruolo importante,
qui ben eseguito dalla coppia Fabio Corsi (basso), Matteo Macuz (batteria).
A questo punto vi aspetterete una voce aggressiva e maschile, sbagliato,
Anna Ballarin è una cantante carismatica e di sostanza, un
buon chiaro-scuro nel contesto. La musica è un mix di Stoner,
Rock, con sprazzi di Psichedelia, per la gioia di chi dal genere vuole
un qualcosa di più di un semplice compitino ben eseguito. Agli
occhi del sottoscritto, gli ArtemisiA hanno un punto a favore rispetto
numerose altre band, anche più blasonate, ossia una personalità
così marcata da portarli a non fare cover neppure in sede live.
Godono di vita propria, di un songwriting importante che accontenta
sia chi vuole cantare all’ascolto, che gli estimatori del nuovo.
Oggi qui da noi è quasi un suicidio fare del Rock non prettamente
commerciale, ma chi lo suona certamente è perché si
diverte e questo è dannatamente contagioso. Undici tracce con
una buona produzione sonora, dove nessun brano è prevalente
sull’altro, ciò sta a significare un duraturo ascolto
senza sbadigli di sorta.
ArtemisiA, artisti veri e se aggiungiamo che dietro c’è
un grande come Walter Calloni (Finardi, Camerini etc) beh, io un ascolto
lo darei ad occhi chiusi.
Divertenti. MS
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