Quikion,
Molca e Phonogenix sono altri interessanti esempi di formazioni nipponiche
dedite al neo folk tendente al progressive, in questa sequela si inserisce
di diritto anche il duo Ashada composto da Midori (piano, accordion,
voce e programming) e Tae (voce, cori, mandolino e piano), nel disco
però troviamo anche il contributo del talentuoso violinista
Akihisa Tsuboy (KBB, Ausia) in tre brani e di una formazione classica
(chitarra, basso e batteria) che suonano i vari altri.
Si parte molto bene con la dinamica “Kagi”, uno strumentale
molto vivace con il violino che regala dei momenti di pura estasi,
siamo per lo più in territori prog con influssi folk, ma questo
brano rappresenta anche l’apice del disco. Già la successiva
“Snow Flake” è meno incisica della traccia precente,
anche se siamo ancora su buoni livelli, la matrice folk è più
evidente con melodie struggenti e romantiche, alcuni passaggi di piano
sono piacevoli. La delicata “Departure” rallenta il ritmo,
si salva solo la presenza del violino sempre molto ispirato. Ancora
atmosfere melliflue con “Sacred Visions” che si salva
nel finale. “A Girl Wish” sprofonda in una nenia delicatissima
che penso difficilmente attirerà l’attenzione di molti
ascoltatori. “Neji” migliora un po’ il tiro con
alcune belle melodie e dei crescendo che restituiscono un po’
di vigore al disco. La conclusiva “Birth” per fortuna
ci riporta alle atmosfere iniziali del disco, con una buona fusione
di folk e prog, ma il giudizio complessivo resta poco sopra la sufficienza.
Questo disco molto particolare non mi ha molto convinto, ma credo
che con una maggiore esperienza le nostre due musiciste riusciranno
a dar vita ad un album più riuscito e coinvolgente. GB
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