Rock Impressions

Ashtar ASHTAR - Urantia
Musea

Ascoltando l'intro di questo CD ho pensato per un attimo di avere fra le mani il disco di un gruppo irlandese, anche se sapevo benissimo che gli Ashtar sono brasiliani. Formazione piuttosto anomala che mischia il folk celtico con le influenze più disparate.

Il brano "Urantia" inizia come il primo film del Signore degli Anelli, con una voce femminile fuori campo che espone il prologo, poi entrano il flauto, una chitarra acustica e le percussioni e scendono folate di brume nordiche a confondere le idee, poi l'impianto del brano sterza bruscamente per un folk metal che ricorda Skyclad e Cruachan senza raggiungerne il livello. Non è che il brano sia brutto, ma non mi sembra ben amalgamato, le parti folk e quelle metal hanno due diverse velocità, nel senso che il batterista si scalmana inutilmente, mentre gli altri si sforzano di andare piano e le due cose non vanno proprio daccordo. Il cantato di Fernanda Mesquita è dignitoso, ma non esaltante, poi quando sul finale entra anche lo screaming maschile il confronto coi Cruachan diventa troppo evidente. "Arriving at Skye" è un minuto di folk puro, mentre "Druid Dream" è un po' più convincente del secondo brano, anche se alcuni dubbi permangono, ma almeno sezione ritmica e parti tradizionali non fanno a botte fra di loro e anche nelle parti più dure l'atmosfera rimane. In "Amazing Grace" viene usato anche il potere evocativo della cornamusa. "Children of the Mist" funziona a meraviglia e il gruppo sembra aver imboccato la strada giusta, anche se gli effetti speciali di temporali e battaglie non sono proprio il massimo (visto che sono già stati usati abbondantemente). "Oblivious Scars", al contrario degli altri brani, parte da un metal cadenzato per poi spostarsi su territori più tranquilli, un brano complesso con alcune pregevoli parti di chitarra acustica e vari cambi d'atmosfera abbastanza riusciti. A chiudere il CD ci sono ancora un paio di brani che non aggingono molto a quanto già esposto.

Urantia è un album piacevole che merita di essere ascoltato, ma è da considerarsi un prodotto minore del genere folk metal. Prima ascoltatevi Folk-Lore dei Cruachan, quello sì che è un capolavoro, poi se siete proprio patiti del genere potete cercarvi anche questo. GB



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