Rock Impressions
 

INTERVISTA AGLI ASIDE BESIDE (versione inglese)
by Michele Maestrini

Come è nato Tadj Mahall Gates e di cosa parla?
Lionel: Tadj Mahall è stato il primo nome che abbiamo dato al gruppo. Per anni ci siamo scervellati cercando un nome adatto. Stavamo per fare la nostra prima usicta in un pub, Tristan si era appena unito a noi, mentre io suonavo con il mio amico chitarrista Fred Le Saint da almeno due anni. Vic e Freddy Woff sono amici d’infanzia e si unirono a noi per cercare di combinare qualcosa insieme. Intanto il tempo stava scorrendo e non avevamo ancora scelto un nome per il gruppo. Mi ricordo che stavo parlando con qualcuno al telefono, credo fosse Freddy, e stavamo discutendo la questione con gli altri. Un mattino presto Fred finalmente pronunciò le parole “Tadj Mahall…”; tutti si resero conto che sarebbe stato perfetto, suonava semplicemente grandioso!
Sapevamo ancora molto poco della storia e delle leggende che circondano quel bellissimo monumento, infatti Fred aveva sentito quel nome in una canzone di un cantante francese, Michel Jonasz. Iniziammo subito a cercare qualche informazione su questo monumento religioso. Intanto Freddy scoprì che questo nome era stato usato anche da un famoso chitarrista Blues di cui non avevamo mai sentito parlare. Così ci rendemmo conto che la nostra musica poteva essere scambiata per quella di qualcun altro e così abbiamo pensato di aggiungere la parola “Gates”. L’idea della donna davanti ad un arco maestoso venne successivamente, pensando alla storia del principe Moghol che eresse il tempio per la sua donna amata. Quando Pascal si aggiunse a noi, io provai a cantare le parole su un riff a cui stava lavorando… è divertente perché questa canzone è veramente il frutto di un lavoro collettivo, proprio ciò che avevamo in mente di fare! Tuttavia questo album non è solamente incentrato attorno al tempio. Per me questo album evoca principalmente le difficoltà che si incontrano quando si cresce, il bisogno di amici, l’amore, i punti di riferimento e i mille dubbi che abbiamo in particolari momenti della nostra vita.
Fred: Più recentemente abbiamo deciso che “Tadj Mahall Gates” doveva rimanere il nome dell’album in quanto è anche la canzone che lo apre. Aside Beside è un moniker molto più recente, abbiamo cambiato nome perché il primo sembrava un po’ troppo lungo e difficile da pronunciare. Inoltre, a seconda di molti, Tadj Mahall ricordava sia un Blues man che la musica orientale tradizionale, cosi alla fine accettammo di andare incontro ad un nuovo lungo scervellamento per trovare un nuovo nome.

Il vostro cd mi è piaciuto molto, credo che abbia un feeling molto settantiano ma è sempre fresco e originale.Come è avvenuta la scelta di utilizzare suoni e strumenti vintage?
Fred: Fin dalla mia prima infanzia sono stato un ammiratore del suono 70’s e, grazie alla musica di mio padre, all’età di quattro anni mi innamorai del suono dell’Hammond, pur non conoscendo che tipo di tastiera fosse. Conseguentemente sono venuto a contatto con la musica prog e, diventato più grande, sapevo già cosa mi piaceva ascoltare!
Qualche anno fa mi sono interessato a ciò che molti chiamano “New Prog”, ma devo dire che quel tipo di musica non mi attirò del tutto, la maggior parte delle volte a causa del suono. L’ho già detto molte volte in altre interviste, il mio punto di vista è questo: non mi piace il suono tipico delle produzioni odierne e più in particolare il suono di batteria che è troppo aggressivo e troppo riverberato. Qualcuno potrebbe pensare che sono un po’ troppo all’antica, ma il grosso problema è la standardizzazione del suono dei nostri giorni e che io critico e rifiuto.
Come band ci siamo divertiti a sperimentare con aggeggi e suoni vintage, abbiamo spesso usato qualche sample di vecchie tastiere oltre al mio organo Leslie. Ma adesso, Vincent ed io, non vogliamo essere bloccati con questi tipi di tastiere, perché siamo più propensi verso un genere più acustico.
Allo stesso modo voglio sperimentare sempre di più con i suoni, alcuni dei quali potrebbero semplicemente provenire dal nostro ambiente quotidiano. Sono interessato a occuparmi di una vasta scala di tipi di suoni, da quelli naturali a quelli sintetizzati e modificati. Voglio inserire parti elettro-acustiche nelle nostre produzioni future, è il mio desiderio, ma non so di preciso cosa faremo con gli Aside Beside, molto probabilmente lo faremo in un altro progetto, o più avanti con la band… solo il tempo ce lo dirà!

Cosa mi sai dire della scena musicale Francese e del Progressive Rock in particolare?
Lionel: Sfortunatamente non molto per quanto mi riguarda.
Fred: Ad essere sincero ascolto piuttosto altri tipi di musica e non sono molto interessato alla odierna scena progressive francese. Devo ammettere comunque che ascolto davvero poche cose in questo momento. Il più recente “flash” musicale è stato l’ultimo album di Alain Bashung, in una parola: Grande! molta ricerca sonora, buone orchestrazioni, armonie interessanti e testi speciali. Ritornando al Prog-rock ascolto piuttosto le cose vecchie con il suono che mi piace… ci sono talmente tanti ottimi albums realizzati nel periodo che va dalla metà dei 60’s fino ai 70’s che credo che all’età di 70 anni starò ancora scoprendo grandi dischi del passato!
Più seriamente, se casualmente capita che una nuova band progressive viene qui a Rennes, sono curioso di andare ad ascoltarla. Inoltre quando c’è qualche buon concerto progressive (cosa rara ma ogni tanto abbiamo qualche sorpresa come quella dei Caravan (ndr per citare un gruppo di primo pelo eh?), grandi!) sono sicuramente propenso ad andare.

Tadj Mahall Gates è il vostro primo cd… siete contenti della registrazione e della distribuzione?
Lionel: per quanto riguarda la distribuzione la Musea sta facendo un buon lavoro, specialmente con le vendite all’estero. Dobbiamo semplicemente tenere in mente che questo è il nostro debut album e le vendite rimarranno modeste.
Fred: Parlando della registrazione ho una netta preferenza per la seconda sessione in quanto abbiamo avuto un suono migliore, poiché potevamo usufruire di macchinari nuovi e riflette sicuramente meglio la mia esigenza e le mie aspettative per ciò che concerne il suono. Inoltre rappresenta meglio il nostro attuale orientamento musicale. Se dovessi scegliere la canzone di cui sono più soddisfatto questa sarebbe Autumn.

Che tipo di musica vi piace ascoltare? Quali sono i vostri gruppi preferiti attuali e quali le vostre influenze del passato?
Fred: Tendiamo ad ascoltare molte cose diverse; come sai mi piacciono diverse cose fra il 1965 e il 1978, per ciò che riguarda il prog e il rock, ma ascolto anche musica classica contemporanea e anche Jazz. Al momento ascolto tutti i giorni alcuni compositori Cechi come Dvorak, Smetana, e in particolare Janacek, tutta musica che mi interessa molto.
Lionel: Non possiamo negare di essere molto legati ai suoni e allo spirito dei 70s. Tristan è più legato alla musica Jazz, Pascal ascoltava Hard Rock, Vinc e Freddy sono molto legati alla musica classica. Oggigiorno credo che siamo cresciuti ulteriormente e siamo più aperti a molte cose differenti, tralasciando ovviamente la musica più commerciale. Certo, i buoni artisti dovrebbero vendere molto lo stesso ma sta diventando sempre più raro. Oggi ti possiamo nominare qualche eccezione francese come Alain Bashung, Noir Desir e Thomas Fersen, ma queste persone vanno avanti sperimentando suoni e testi e lo fanno molto bene. Abbiamo avuto molti artisti eccellenti in Francia, penso a Serge Gainsbourg e alle sue bellissime orchestrazioni oppure ai classici come Brel e Ferré. Io, Vinc e Freddy tendiamo a scambiarci molta della musica che scopriamo. La diversità dei nostri gusti potrebbe non apparire chiaramente dal nostro primo album e ne siamo consapevoli. Abbiamo volutamente cercato il suono dei 70s? Può darsi, probabilmente è stato qualcosa che dovevamo fare per la nostra esperienza. Ma riguardo alle nostre influenze degli anni settanta a volte mi sento come se dovessi fare una lista di musicisti che apprezzo. Le etichette possono aiutare a vendere i cd ma vorrei che non fossimo sempre paragonati alle stesse persone, anche se è quasi sempre una cosa inevitabile. Sono abbastanza consapevole delle ovvie influenze che ci scambiamo a vicenda, ma il punto è: spero che non serva conoscere tutti i gruppi che ci hanno influenzato per apprezzare la nostra musica, anche se ovviamente ammettiamo che ci sono delle velate (ndr chiamale velate) influenze in questo album. Il paragone più significativo rimane il cantato di Vinc che nella canzone “And I Heat Her” canta veramente come Robert Wyatt ed è risultata cosi per caso, con Vinc che cominciò ad improvvisare in uno stile Wyattiano. Puoi anche vederlo come un modesto tributo ad un artista che appreziamo.

Il vostro album è molto ben bilanciato fra tecnica e feeling; credo che le band progressive di oggi siano interessate più all’aspetto tecnico e non si concentrino abbastanza su quello emotivo… come dire troppe note e non molto feeling e originalità. Qual è la vostra opinione?
Lionel: Beh..questo è un complimento, grazie! Non posso darti il mio parere sulle band progressive di oggi perché non conosco nessun gruppo recente. Spero solo che continueremo ad essere critici e esigenti nel nostro lavoro, ma questa è una cosa naturale e spontanea piuttosto che una cosa pianificata. Molte canzoni di questo album sono cominciate con pochi accordi e una melodia… poi ogni struttura viene unita alle altre. La musica, comunque, viene per prima. Abbiamo registrato molte canzoni da quando cominciammo a registrare fin da ragazzi. Con il passare del tempo l’unica condizione per registrare un album è sempre stata… beh hai usato la parola “emozione” no?

Quanto avete impiegato per registrare il cd?
Lionel: prima della realizzazione dell’album abbiamo fatto qualche concerto, principalmente a Rennes, la nostra città nella Bretagna francese. Ci siamo divertiti e il gruppo non ha suonato tutte le canzoni presenti nell’album, ma almeno una buona metà di esse più qualcun'altra che non abbiamo registrato sul cd. Come puoi immaginare gli arrangiamenti erano più leggeri anche perché nelle canzoni che suonammo live non erano presenti tutti quei musicisti ospiti all’interno dell’album. Sfortunatamente e per diversi motivi non suoneremo dal vivo quest’anno, ma è anche una decisione che abbiamo preso perché siamo molto attratti dallo sperimentare nuovi suoni e nuove soluzioni in studio. Penso inoltre che un album non sia sufficiente per andare in tour e per adesso vogliamo avere abbastanza tempo per essere coinvolti nella realizzazione di un secondo album. Tadj Mahall Gates è stato il nostro primo cd professionale ed è stato molto importante non correre. Abbiamo bisogno di più canzoni e vogliamo che le persone sappiano che abbiamo ancora molti territori da esplorare insieme.

Quanto tempo spendete per la vostra band? Avete altri lavori o vivete solamente suonando?cosa significa per voi la parola “musica”?
Lionel: La musica è una nostra passione e speriamo di poter spendere ancora più tempo suonando e scrivendo canzoni. Il problema è che quando sei musicalmente impegnato e non suoni cose commerciali devi ovviamente trovare un altro modo per far fronte alla vita di tutti i giorni. Se sei un ragazzo onesto come me questo significa: studiare e lavorare. Inoltre non sono mai stato capace di scommettere la mia vita sulla musica, vorrebbe dire troppo e significherebbe dover fare dei compromessi che non ho mai voluto fare. Solo Tristan e Freddy dedicano il loro tempo professionale alla musica lavorando per altri. Freddy è un tecnico del suono, un arrangiatore e un compositore, Tristan è un bassista in vari gruppi, Vincent è impiegato in un cinema, Pascal è un insegnante di spagnolo e io sono un insegnante di Inglese.

Quali sono i vostri progetti per il futuro e che direzione avrà il nuovo album degli Aside Beside?
Fred: Sentiamo che continueremo a sperimentare con nuovi suoni e nuove culture e speriamo che il nuovo album vi piacerà quanto questo. Per esempio stiamo considerando di usare lingue differenti e di usare strumenti modificati… o anche di integrare elementi di musica elettro-acustica come ti dicevo in precedenza. Naturalmente tutti questi possibili orientamenti saranno integrati in modo bilanciato. Stiamo inoltre considerando differenti opzioni. Cercheremo di fare musica più concisa, molto leggera, cercheremo di entrare più abilmente in territori orchestrali, nella ricerca armonica e negli esperimenti sonori… o almeno questo è quello che vogliamo!
Abbiamo preso decisioni con Lionel circa le idee principali da tenere in mente per il prossimo album, sapendo che gli altri sono più o meno d’accordo con le nostre idee, anche se ovviamente ogni desiderio eccessivo potrà essere moderato dagli altri per bilanciare le cose. Abbiamo a disposizione strumenti tecnici molto buoni che ci possono permettere di avere un suono migliore, anche se questo non ci esimerà dall’apportare modifiche e completare il prossimo album col nostro concetto di estetica, che non equivale necessariamente con l’avere un suono perfetto nel senso più commerciale della parola.
Lionel: Grazie ancora per aver mostrato cosi tanto interesse nel nostro lavoro!


MM

Review (in italian): Tadj Mahall Gates

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