Philippe
Fagnoni è il mastermind di questo progetto elettronico che
si rifà alla musica di Klaus Schulze, ai Tangerine Dream, agli
Ash Ra Tempel e all’elettronica in generale con l’aggiunta
qua e là della voce femminile narrante di Patricia Foust che
da un modesto contributo.
Il tema sono i viaggi interstellari o se preferite cosmici, l’Astro
Voyager è un’astronave che vi vuole condurre a sondare
le profondità dello spazio siderale e segue ad una certa distanza
i maestri già citati del genere.
L’album propone quindici traccie piuttosto brevi che vanno ai
tre scarsi, solo cinque brani superano i tre minuti, questo a mio
parere toglie un po’ di profondità ai singoli pezzi anche
se è vero che il disco in questo modo non stanca l’ascoltatore.
La musica è per lo più molto delicata anche se non manca
qualche momento più energico, ci sono anche delle chitarre
distorte e ogni tanto c’è qualche tocco epico, mentre
in “Telescope” c’è anche la batteria, per
il resto sono suoni ottenuti con synth e tastiere. C’è
tutto il classico repertorio del genere con i venti cosmici e i suoni
liquidi e la confezione non è particolarmente innovativa, se
non altro Fagnoni dimostra di avere un discreto gusto, ma non aggiunge
molto ai classici.
Temporal Gravitation è un disco piacevole che non mancherà
di piacere agli appassionati del cosmic sound, ma una maggiore interiorità
non mi sarebbe dispiaciuta. GB
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