Rock Impressions
Il Re del Gancio

Audiomatica - Controfase AUDIOMATICA - Controfase
UDU Records
Distribuzione italiana: si
Genere: Rock Italiano / Funky Rock / Prog
Support: CD - 2008

L’underground italiano è pieno di proposte, ma poche riescono a bucare il muro di omertà del sistema di informazione nostrano, eppure ci sono molte realtà che ci provano, come la UDU Records che propone un catalogo davvero stimolante, ricco di titoli interessanti, gli Audiomatica sono uno di questi gruppi autori di un funky rock a tinte prog cantato in italiano e particolarmente originale. L’elemento che spicca per primo è il cantato di Gabriele Giorgi, che sembra il Mike Patton italiano e dimostra una personalità complessa, con una voce sicura e penetrante propone dei testi impegnativi in italiano, molto teatrali e spesso poetici, ma di una poetica disturbante. Poi c’è la band che suona decisamente bene, fra sfuriate hard rock e ritmi latini, funky e rock progressivo è tutto un caleidoscopio di colori talvolta dissonanti, talvolta sorprendenti.

Si parte con “Il Genio”, un funky intrigante che presto si trasforma in un metal serrato molto aggressivo, mentre il testo è sarcastico ed ironico, come antipasto è sicuramente “forte”, ma chiarisce subito le intenzioni della band, che si distingue con decisione dal resto della massa. “Audiomatismi Indotti” è ancora funkeggiante, ma meno dura. “Polvere” è più orecchiabile e poetica, ma non per questo banale, anzi è una canzone profonda che da la misura della bravura di questa band. “Scacco alla Regina” gioca con ritmiche ska, l’ironia è molto forte, così come la personalità. “Basureros” propone dei ritmi latin con un testo di denuncia, che gioca ancora la carta dell’ironia, ma in realtà è molto duro. “Aria” è molto prog, le idee non mancano di certo a questi musicisti. Ancora prog a tinte metal in “Il Cantico dei Naufragati”, una storia giocata fra il fantastico e il reale, con un tessuto musicale molto descrittivo. Molto profonda “Tu Sarai”, che contrasta con l’ironia dei primi brani, ma ci sta bene. “In Daeliria” come dice il titolo è giocata su sperimentazioni e sorprende per la sua versatilità. Il viaggio si chiude con la notturna “Blow”, che calma le ansie del brano precedente.

Controfase non è un album facile, ma è il frutto di un gruppo che ha messo cuore e personalità nel realizzarlo, doti davvero poco comuni, forse bisognerà faticare un po’ per entrare nei meandri più nascosti di questo disco, ma sono sicuro che ne vale la pena. GB

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