La
sanno lunga I brasiliani Auras, un bel puzzle di influenze estrapolate
dall’Hard Rock, c’è di tutto nella loro musica,
dai Toto ai Chicagho, Survivor e Journey. Si formano nel 2007 ed iniziano
a lavorare sulle canzoni come cover band. Gli ideatori di questa creatura
sono Gui Oliver (voce) e Ferpa Lacerda (chitarra), amanti dell’Hard
Rock più melodico. E allora? Semplice, basta una buona produzione,
dei riff ruffiani ed il gioco è fatto.
Tutto è bello in “New Generation”, la voce di Oliver
è bella, pur se non sale troppo, soprattutto è buona
interprete delle emozioni che scaturiscono da questi dodici brani.
Niente di più facile che ricordare i ritornelli, di conseguenza
il piede parte da solo al ritmo di “New Generation”. Impeccabili
anche gli assolo di chitarra, chi conosce la materia sa dove andare
a parare. Basta ascoltare l’iniziale “Beauty Of Dream”
per farsi una idea di quanto gli Auras siano competenti, perché
se così non fosse sarebbero dei geni innovatori! Divertenti
molti frangenti, come nel piano di “Forgive And Forget”,
messo lì per arrangiare a dovere il brano, un attimo solamente,
ma al momento giusto. Tutto questo per dirvi che suonare cover ha
comunque un prezzo, non che sia una pecca, per carità, anzi,
la cultura del musicista si arricchisce sicuramente, ma altresì
si contamina. Infatti consiglio ai bravissimi Auras di proseguire
nella loro giusta strada, ma anche di staccarsi un pochino da quei
stereotipi che inesorabilmente hanno fatto sganciare qualche sbadiglio
a me che generalmente ad ascoltare un disco di Hard Rock non mi stanco
mai.
Bravi, consigliati a chi ama il genere e a chi non si vuole perdere
nulla di questa adrenalina che alterna energia a carica sensuale.
Io però li vorrei riascoltare nel prossimo album, sono curioso
e non ancora convinto di certe potenzialità. MS
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