I tedeschi Axxis tornano con una raccolta di tredici cover lasciate
scegliere dai fans sul loro sito fra le diciassette preparate, ed
ecco il loro omaggio alle canzoni che in qualche modo hanno influenzato
o hanno impressionato i musicisti che, tuttavia, si limitano ad una
generale riproposizione pedissequa degli originale con una lettura
in chiave metal dai risultati altalentanti.
A sentire l'intervista di Bernard Weiss, loro si sono divertiti tantissimo
a preparare e registrare questo nuovo progetto e questo aspetto viene
pienamente trasmesso all'ascoltatore e confesso che talune riproposizioni
non mi sono dispiaciute, aiutate dalle capacità strumentali
degli Axxis e dalla potente produzione.
Se partiamo dalle note meno positive, dico subito che ho trovato piuttosto
noiose le versioni di "Roboter" (Kraftwerk, mai stata fra
le mie bands amate!!!), "Life Is Life" (Opus) e "Another
Day In paradise" (Phil Collins), mentre "Message In A Bottle"
(The Police) e "Ma Baker" (Boney M) sono rese in maniera
sin troppo sguaiata e rozza. Pollice a metà per "White
Wedding" (Billy Idol), la melliflua "My Heart Will Go On"
(Celine Dion) e una "I Was Made For Lovin' You" (Kiss) sin
troppo fedele all'originale come "Don't Bring Me Down" (E.L.O.).
Mi sono divertito ad ascoltare "Locomotive Breath" (Jethro
Tull), "Owner Of A Lonely Heart" (Yes), una vitaminizzata
"Somebody To Love" (Jefferson Airplane) ed una "Stayin'
Alive" sempre ballabile, ma con la ristabilita dose di chitarre
distorte che me la rendono la più simpatica del lotto.
Rinnovo l'avviso che gli Axxis propongono covers molto fedeli ai modelli
originali, quindi, se potete, ascoltatevi le previews dei singoli
brani e comprate quelli che più vi sono piaciuti, ma se superate
il numero di 3/4, allora vale la pena acquistare l'intero album. ABe
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