I Blind sono un quintetto della zona di Prato e debuttano con questo
album. Le note biografiche sono per forza di cose limitate, la formazione
è quella classica con Andrea Betulanti alla voce, Piero Giotti
alle chitarre, Dimitri Ponzuoli alle tastiere, Giancarlo Rossi al
basso e Luca Di Pardo alla Batteria.
Il loro sound si pone come crocevia tra le visioni progressive dei
Porcupine Tree e il rock pulsante e anthemico dei Placebo, ovvero
un rock complesso ma attento alle melodie. In questo senso il desiderio
della band è di produrre musica bella da ascoltare, con strutture
musicali avvincenti, un prog rock dal taglio moderno. Queste sono
le intenzioni, devo dire che il risultato non mi ha ricordato le due
band citate, però ho trovato interessante le loro composizioni.
Il disco è molto scorrevole, a livello di produzione si sente
che si tratta di un’opera prima, ma il lavoro fatto dal Labella
Studio dà il giusto risalto alle musiche della band. Ci sono
momenti di grande enfasi, ma anche passaggi morbidi, su tutto spicca
il cantato di Andrea, che interpreta con convinzione i brani riuscendo
a coinvolgere nell’ascolto. Davvero belle le melodie.
Questi Blind sembrano partiti col piede giusto, adesso bisogna vederli
alla prova del tempo. GB
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