Rock Impressions

COCKTAIL DELLO SPIRITO - PalaBAM Mantova – 15/10/2005
di Giancarlo Bolther
Cocktail dello Spirito

C’è una chiesa che vive ancorata nelle proprie sicurezze, che nasconde Gesù dietro agli altari, che amministra le cose dello Spirito con modalità che attirano sempre meno fedeli e che aspetta che questi escano dalla propria quotidianità per venire da lei e c’è una chiesa che cammina per le strade, che “si sporca le mani” e che le persone non le aspetta ma le va a cercare, una chiesa che non ha paura della modernità e che è disposta a lasciarsi cambiare per raggiungere anche chi se ne è già andato da un pezzo. C’è la chiesa disperatamente attaccata alle tradizioni, che ha ancora nostalgia della messa celebrata in latino e che rifiuta una liturgia animata dalle chitarre perché ritenuta poco o per niente “spirituale” e c’è la chiesa che ama i giovani e il loro particolarissimo modo di manifestare la propria appartenenza ad un mondo, che spesso si è dimostrato troppo lento ad accettare i cambiamenti e le sfide del tempo moderno, ma che riesce a vedere sempre l’azione dello Spirito in tutte le persone e nei contesti più insoliti. Ieri al PalaBAM abbiamo visto una chiesa giovane, fresca, piena di idee e di voglia di vita, sembrava un concerto rock, ma in realtà era molto di più, era una chiesa nuova, qualcosa a cui non siamo ancora abituati, ma che spero si possa diffondere sempre di più nel prossimo futuro. Il PalaBAM non era più il teatro di un incontro laico, ma per un pomeriggio si è trasformato, come per miracolo, in un luogo di spiritualità e di preghiera.

Tutto sembra essere nato con il grande Giubileo del 2000, ma mi piace pensare che il cammino sia partito ancora più lontano, un cammino iniziato con le giornate della gioventù, che hanno saputo coinvolgere in modo vero e autentico sempre più giovani. Ma volendo scavare nelle radici del nuovo cristianesimo non posso dimenticare l’operato umile e silenzioso di tanti pionieri come di Frère Roger e della sua comunità di Taizé o l’apostolato a suon di note di gruppi come il Gen Rosso e il Gen Verde, espressioni del movimento dei Focolari, fronti diversi ma tutti protesi verso i giovani. Promotori dell’iniziativa sono state quattro associazioni: Le Sentinelle del Mattino (www.sentinelledelmattino.org), Ce.P.I.A. San Leonardo, l’associazione GER (www.geritalia.org) e la Comunità Shalom di Palazzolo Sull’Oglio. Ora lo spazio di questo articolo non è sufficiente per raccontare nel dettaglio le tante attività di queste associazioni, ma si può affermare con sicurezza che si tratta di persone che riescono a far fruttare in modo splendido e originale i talenti che il Signore ha dato loro. Fra queste esperienze vorrei almeno segnalare quella che mi ha colpito di più, la testimoniata dalle Sentinelle del Mattino, un’associazione di giovani nata a Desenzano del Garda (BS) sull’idea di don Andrea Brugnoli per cercare di mettere in pratica le parole che Giovanni Paolo II ha affidato ai giovani nel messaggio del Giubileo. Questi giovani fanno evangelizzazione nei posti più impensabili, nelle strade, nelle birrerie, nelle discoteche, nelle spiagge della Romagna e il messaggio è semplice e diretto, si invitano i giovani a recarsi in chiesa per un momento di preghiera, un momento di incontro con Gesù e i risultati non sono mancati. Infine vorrei ricordare che sul lago di Garda si sono succedute già tre edizioni del festival di musica rock cristiana Rock On The Rock, voluta e organizzata da un gruppo di volontari protestanti che risiede a Salò (www.rockontherock.com). Una manifestazione molto curata con artisti internazionali di grande spessore e che ha ospitato anche musicisti di estrazione cattolica. Il direttore artistico di questo festival ha infatti voluto essere presente in questa importante giornata. La speranza e l’augurio è di unire le forze per creare un vero e proprio nuovo modo di evangelizzare, che possa arrivare dritto al cuore dei giovani.

La rassegna musicale doveva prendere il via alle 14, ma sulle prime il pubblico era piuttosto scarso e così l’inizio vero e proprio è stato posticipato di oltre un’ora, io stesso non ho potuto essere presente prima delle 18 e, purtroppo, mi sono perso varie esibizioni. Inizialmente, per motivi di sicurezza, il pubblico era stato confinato sulle gradinate e c’era una distanza esagerata tra chi si esibiva sul palco e gli spettatori, il che rendeva fredda e surreale l’atmosfera. Non sono mancati i soliti problemi tecnici, sempre fastidiosi, ma tanto imprevedibili quanto inevitabili, ma bisogna cercare i tanti aspetti positivi dell’evento, senza perdersi in critiche poco costruttive. Ad esempio proprio l’esiguità iniziale del pubblico ha permesso a questo di poter scendere nell’area sottostante al palco rendendo più coinvolgete e piacevole l’esperienza. Fortunatamente la presenza degli spettatori è andata via via aumentando fino alla fine dell’esibizione.

Al mio arrivo sul palco c’erano gli Unico Spirito, che hanno proposto un rock dinamico con testi semplici e diretti, che invitavano ad un impegno personale, particolare il loro arrangiamento della ormai classica Symbolum ’77. Dopo un intermezzo gestito con grande simpatia dalla comunità Shalom capitanata dalla forza e dalla simpatia di suor Rosalina, che ha invitato tutti a pregare insieme, coinvolgendo sul palco anche il parroco locale, si è esibito il gruppo Generazione Musica, che ha proposto un escursus molto interessante di canzoni di artisti laici abbinate ad altre di chiara ispirazione al fine di dimostrare che c’è una tensione verso Dio, che pervade tutto il mondo della musica. Poi è stata la volta di don Gaetano Borgo, un prete veneto appassionato di rhythm and blues, che usa questo genere per dare una testimonianza di fede molto poetica e disincantata al tempo stesso. Matteo Lorenzi, un giovane di soli vent’anni, ha cantato il suo amore per Dio con modalità molto vicine al mondo dei suoi coetanei, l’esibizione è stata piuttosto acerba, ma è riuscita ugualmente a trasmettere un sincero coinvolgimento. A questo punto è salito sul palco il chitarrista Nando Bonini, un artista affermato con un prestigioso passato al fianco di Vasco Rossi, che ha iniziato un cammino di conversione dopo aver composto un musical su San Francesco. Nando da allora ha abbandonato i grandi nomi e il successo per dedicarsi interamente alla musica confessionale. Bonini è un vero virtuoso della sei corde, tanto che ha proposto anche una rovente cover del brano “Surfin’ With the Alien” del famoso chitarrista americano Joe Satriani (uno degli ultimi grandi innovatori della sei corde), ed è un grande comunicatore. Il suo show è stato molto apprezzato dal pubblico, Bonini ha presentato tutta la forza dirompente del suo fantasioso chitarrismo e poi, affiancato dalla bellissima voce di Sara, ha estratto dai musical che ha composto alcuni momenti veramente belli, in particolare mi ha colpito una appassionante versione del Magnificat. Terminata la sua trascinante esibizione è stata presentata l’esperienza delle Sentinelle del Mattino con un bel video documentario, che ha spiegato le ragioni e le iniziative dell’associazione, una modalità di fare chiesa veramente nuova ed interessante. La musica riparte con l’hip hop di Cose Rapper, che viene accompagnato anche da un tenore e da gruppo di ballerini di break dance. Poi è la volta dei Jobel 2000, altra formazione nata a seguito dell’esperienza del grande Giubileo, che propongono un mix di rhythm and blues e di ballate umorali dai testi molto piacevoli. La chiusura della lunga kermesse è stata affidata ai Gierrepi, emanazione musicale della Comunità Regina Pacis, che su una base samba hanno messo in musica con grande energia l’allegria e la voglia di vivere la spiritualità con gioia vera e contagiosa.

Le luci si sono spente sul festival e negli occhi di tutti si leggeva un genuino entusiasmo e anche un certo stupore. Chi avrebbe scommesso di riuscire a fare chiesa anche in questo contesto? Chi può dire quali saranno i frutti che nasceranno da questa esperienza? Ma qualcosa si sta muovendo e a me piace pensare che è lo Spirito che sta scendendo in campo con modalità tutte nuove e sorprendenti e che troverà, come ha già fatto in passato, il modo di farsi amare dai giovani che più volte hanno dimostrato di avere sete di Lui. La speranza ovviamente è che questi appuntamenti possano moltiplicarsi sempre di più per portare sempre più giovani a Dio. Guai a chi dovesse cercare di impedire tutto questo.

Giancarlo Bolther