INTERVISTA
AI CONSPIRACY di Michele Maestrini Ciao Billy, prima di tutto voglio farti le mie congratulazioni per la nascita di tuo figlio! Come ti senti? Sono veramente molto contento, mio figlio avrà due settimane di vita fra qualche giorno! Mi sento veramente bene. Credo che adesso mi dovrò impegnare seriamente e stavolta dovrò sforzarmi davvero di crescere un po’ di più (segue risata) ! Partiamo con l’intervista….puoi dirmi qualcosa su come il progetto Conspiracy ha preso vita? Tutto è cominciato quando io e Chris ci siamo trovati ed abbiamo iniziato a scrivere una gran quantità di canzoni, alcune per gli Yes e altre per i World Trade; l’idea era semplicemente quella di suonare in giro, cosa che facemmo durante il 1995 e il 1996 con un tour di tre settimane. Queste canzoni che suonavamo però non erano registrate su cd e dopo questo tour pensammo di raccoglierle in un album. La differenza fra il primo e il secondo album è che il primo era una semplice raccolta di canzoni mentre in quest’ultimo c’è più una sorta di concept. Che tipo di concept? Non si tratta di un concept nel senso comune del termine ma piuttosto nel senso che si tratta di canzoni che hanno tutte uno stesso feeling; tutte rappresentano la tensione e lo “sconosciuto”(The Unknown appunto) che fa parte della nostra vita quotidiana. La band è composta da te e da Chris Squire; come vi dividete i compiti all’interno? Beh…Chris fondamentalmente suona il Basso e canta e io faccio tutto il resto ad eccezione della batteria. Io e Chris abbiamo composto il materiale assieme e abbiamo vissuto insieme la nascita dell’album; comunque basilarmente Chris ha suonato il basso e io tutto il resto. Così ho ragione se dico che adesso i Conspiracy sono maggiormente un tuo progetto piuttosto che un progetto di Squire? Credo che non sia corretto affermare questo perché penso che non si sarebbe creato questo sound senza uno di noi due. Infatti ho altri progetti e altri album in ballo ma nessuno di questi suona come i Conspiracy. Chris è un elemento basilare per fare in modo che le canzoni abbiano questo tipo di sonorità. Riassumendo allora quali sono le principali differenze fra quest’album e il precedente? Come ti ho già detto la principale differenza secondo me sta nel fatto che il nostro primo album era costituito da un insieme di canzoni senza un filo logico mentre quest’ultimo è costituito da canzoni legate assieme da un feeling comune e da un’idea di base che è la stessa. Sappiamo che Chris Squire è il bassista degli Yes e tu stesso ne hai fatto parte per due album. Come ti ha influenzato questa cosa nel progetto Conspiracy? Sicuramente è stata un’esperienza molto interessante ed eccitante aver fatto parte di una band che ho amato e con cui sono cresciuto ed è stata veramente una cosa molto strana e incredibile (risate)!! Musicalmente inoltre è evidente che lavorare con musicisti talmente bravi mi ha fatto crescere ulteriormente ed ho potuto apprendere piccole cose costantemente. Prima di incontrarli ero già abbastanza preparato nell’ambiente musicale e le loro canzoni mi erano già familiari, ma la possibilità di suonare dal vivo quasi tre ore di set tutte le sere è stata una cosa che mi ha fatto crescere davvero molto. Così ricordi in modo positivo i tuoi anni con gli Yes? Si, è stata un’esperienza fantastica e sicuramente molto molto positiva. Ascoltando questo album ho notato che Chris canta meno rispetto al primo, perché? Che tu ci creda o no in questo album Chris canta molto di più rispetto al primo (risate)! Molta gente crede che la voce sia quasi sempre la mia….forse c’è solo il problema di chi canta più forte fra noi due! comunque ti posso assicurare che canta molto di più di quanto possa apparire! Avete intenzione di intraprendere un tour per promuovere quest’album? Si, sicuramente…adesso Chris è impegnato nel tour con gli Yes, ma una volta che lo avrà terminato e tornerà parleremo della possibilità di fare concerti. Pensate anche di venire in Italia? Non lo so, queste sono cose di cui si occupa la promozione, sicuramente ci sarà la possibilità di viaggiare per due settimane in tutta Europa e, se ci sarà l’occasione, verremo volentieri anche nel vostro paese. Mi è piaciuta molto la canzone “Half A World Away”, puoi dirmi qualcosa a riguardo? L’idea della canzone è…come posso dire……il fatto che il mondo in cui viviamo è rappresentato per metà da pace e tranquillità mentre l’altra metà è completamente caotica. La canzone si basa appunto su questa interpretazione ironica delle due metà del mondo. Abbiamo cercato di creare quella sensazione di tensione che rappresenta apunto questa tematica. Puoi dirmi qualcosa sui World Trade? Beh…i World Trade sono attualmente molto attivi, nel senso che stanno producendo un sacco di musica e stiamo valutando l’idea di produrre un nuovo album. Ovviamente questa non è una cosa che si può fare in un solo giorno e al momento sono concentrato di più sui Conspiracy; abbiamo lavorato molto a questo album ed è stata una produzione lunga e faticosa, inoltre adesso dobbiamo lavorare sulla promozione, quindi probabilmente solo in futuro ci sarà tempo per produrre qualcosa con la band e riunirla per un nuovo album se saremo tutti d’accordo. Al momento comunque tutti quanti i componenti della band amano ancora i World Trade e ne vogliono far parte. Sappiamo che non sei solamente un chitarrista ma anche un cantante e un produttore di successo. Qual è il tuo ruolo preferito all’interno di una band? Ah, questa è una domanda veramente difficile perché amo tutto quello che faccio in campo musicale e mi piace utilizzare tutto quello che riesco a fare e a suonare (risate)! Come puoi immaginare all’interno di un gruppo si possono creare un sacco di tensioni e di rotture ….credo che il mio ruolo preferito sia quello di mantenere la quiete all’interno (altre risate)! Restando in tema….quanto credi sia importante una buona preparazione tecnica per fare musica? E com’è la tua, accademica o autodidatta? Beh…la mia abilità di lavorare in studio si è sviluppata nel corso di molti anni, spesso stando a guardare i lavori di molti mixeristi abili e bravi e standogli sempre alle costole. Non ho quindi studiato in una scuola ma le mie abilità si sono sviluppate diretamente sul campo; riesco a muovermi in studio bene e sono anche un performer digitale e faccio insomma tutto quello che c’è da fare. Per fare questo però non ho mai preso in mano un libro da studiare ma sono cresciuto nel corso degli anni con molta pratica Come è stato il processo creativo che tu e Chris avete utilizzato per la canzone “The Unknown” e a cosa si riferisce questo titolo? Il processo creativo di questa canzone è stato abbastanza lungo ed è stata scritta quasi tutta dopo l’undici Settembre. La musica e il feeling credo riflettano bene quello stato d’animo. L’idea della canzone è che tutto ciò che facciamo, dove andiamo e a cosa serviamo su questa terra è appunto sconosciuto. Siamo veramente al sicuro? È tutto realmente ok? Stiamo andando verso una guerra? La canzone comunque risponde a queste domande affermando che dobbiamo oltrepassare tutte queste questioni e andare avanti con la nostra vita. La vita continua comunque e la sensazione che scaturisce dalla canzone è che non dobbiamo temere “The Unknown” ma dobbiamo sempre sperare per un futuro migliore giorno dopo giorno. Quali sono le band che ti piace ascoltare al giorno d’oggi? Tendo ad ascoltare molte cose diverse e anche molta MTV in quanto quando lavoro ho sempre la televisione accesa da qualche parte. Mi piace ascoltare diversi tipi di musica e diversi generi e voglio prendere spunto da tutte queste cose differenti tenendo sempre le orecchie aperte a qualsiasi stimolo e a nuove idee. Credo comunque che l’ultimo album che ho comprato sia stato l’ultimo dei Garbage. Ok….l’ultima domanda di rito…i tuoi progetti per il futuro? Al momento sto aiutando dei gruppi sconosciuti a preparare delle canzoni e ad essere pronti per un contratto professionale, il che è una cosa che mi piace molto perché amo aiutare nuove band ad emergere. Come ti dicevo sto aspettando di intraprendere questo piccolo tour con i Conspiracy e ho qualche altro progetto che riguarda lavori per colonne sonore di film. Ho sentito di un progetto con Trevor Rabin…. Si, ho avuto questa collaborazione con lui ed è stata un’esperienza davvero divertente. Dovevamo creare la colonna sonora di una giostra chiamata “Mission Space” che si trova ad Epcot Center; Trevor ha composto la musica presente in essa e io ho composto 30 minuti di musica orchestrale che la gente sente durante gli ultimi 30 minuti di coda per entrarvi. Anche questa è stata un’esperienza che mi ha divertito e mi ha fatto imparare nuove cose. Va bene, l’intervista è finita ti ringrazio per la tua attenzione! Oh figurati, grazie a te. Stammi bene e speriamo di vederci magari per una data italiana! MM recensioni: The Unknown Artisti correlati: Yes |