Credo che Cotto non abbia bisogno di grandi presentazioni, è
una delle colonne portanti del giornalismo musicale italiano, in particolare
in ambito rock. Autore di più di trenta libri e Dj di svariati
programmi radiofonici, da alcuni anni su Virgin Radio porta avanti
la trasmissione che ha dato il titolo e spunto a questi due volumi.
Il format si basa sul racconto di aneddoti veri o presunti tali, alcuni
diventati leggendari, altri meno noti e per questo più intriganti,
sui dietro le quinte della vita di molti famosi artisti rock. Cotto
con la sua esperienza ha raccolto questi aneddoti da fonti credibili,
spesso in prima persona dagli artisti stessi.
Fra primo e secondo volume abbiamo la bellezza di mille racconti,
una miniera di storie, che ci svelano il lato più umano, e
non sempre migliore, di molti personaggi della musica che negli anni
abbiamo amato. Non ha certo senso fare nomi o ricordare qualche aneddoto
in particolare, tanto è il materiale presentato. Si può
però dire che sesso, alcol e droga sembrano essere ingredienti
molto più importanti della musica stessa, quasi che possono
essere confusi con lo scopo per cui molti dei nostri eroi sono diventati
musicisti.
È un po’ come alzare il sipario sugli eccessi che molto
spesso abbiamo immaginato o finto di non vedere. Il rock è
anche questo, vite sregolate oltre ogni misura. Alcune storie sono
divertenti e fanno ridere, altre sono terribilmente serie, altre ancora
commuovono, dietro ci sono vite di uomini e donne che hanno vissuto
ogni giorno come se fosse l’ultimo.
Questi libri possono essere letti in molti modi, anche a caso, perché
ogni storia è a sé. La domanda è: quanto vanno
presi sul serio? Tutti abbiamo giocato al “telefono senza fili”
e abbiamo scoperto come una frase possa subire modifiche, man mano
che passa di bocca in bocca. Se poi passano anni dall’accaduto
ecco che allora i confini tra il reale e l’immaginario diventano
sempre più labili, ma questo non toglie un grammo di fascino
alle storie raccontate in questi libri. Oppure bisogna pensare al
pescatore che indica con le mani all’amico quanto era grosso
il pesce pescato, per scoprire quanto anche la nostra memoria faccia
strani scherzi. Sta di fatto che questi libri sono un affresco a tinte
forti e al tempo stesso fosche su un mondo che nel bene e nel male
è entrato con prepotenza nella vita di ciascuno di noi. GB
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