Questo trio italiano di Metal estremo richiama molto gli Slayer, ma
mi ha colpito per l’approccio sonoro e per la buona tecnica
individuale. Rambo pista sui tamburi come pochi, Pozza alla chitarra
e al microfono ci crede e Daniele pizzica il basso con grande grinta.
Il risultato è questo sorprendente mini cd “Necrotechnology”
di quattro brani, tutti di buona fattura.
La copertina non è delle migliori, ma in perfetta media con
i prodotti del genere, mentre buona è l’incisione. I
brani sono tutti scritti da Pozza e all’interno dell’artwork
possiamo leggere i testi, sicuramente d’aiuto vista la difficoltà
di comprendere le parole gridate dal chitarrista in azione.
E’ vero che nel mondo, soprattutto qui in Europa, di questi
prodotti ne escono a bizzeffe tutti i mesi, ma il circuito italiano
secondo me merita un’attenzione più accentuata, vista
la buona vena creativa delle nuove giovani leve. Mi ricordo negli
anni ’80 quando le compilations “Speed Kills” mettevano
alla luce nuovi talenti che in seguito poi si sono rivelati stelle
del Metal, non so il perché, ma ascoltando questi pezzi ho
avuto un deja vu. E’ il genere che non si evolve proponendo
cose molto simili oppure il mio è un’ augurante sensazione
premonitrice?
Razionalmente credo che la verità sia nel mezzo, ragazzi, rimboccatevi
le maniche e lavorate sodo, la strada è quella giusta. MS
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