Il nome forse non sarà noto a tutti, ma il tastierista Freddy
Delirio attualmente è membro dei famigerati Death SS e degli
H.A.R.E.M. come cantante, ma ha fatto parte anche dei W.O.G.U.E. sempre
al fianco di Steve. Questo suo disco solista è stato registrato
nel 1992 e ci presenta tutto il suo estro con le tastiere, strumento
in cui dimostra di eccellere. Alcuni brani del disco hanno fatto parte
della colonna sonora del film horror “The Darkest Night”.
Il primo brano “Dark Forest” richiama alla memoria subito
Simonetti, un artista con cui Delirio sembra volersi confrontare,
ma il brano è molto complesso e presto prende una piega più
personale, in cui Freddy dimostra tutta la sua abilità con
le keys, proponendo frammenti decisamente avventurosi. “Lucifer
Seats a’ Droite” è più space rock, giocata
fra tensioni psichedeliche e ritmi serrati, quasi metal, per poi sfociare
in un pomp epico ed ricco di enfasi. Questo mix di elementi prog,
pomp, dark, neo classici, epic, space e psichedelici pervade tutto
il disco, in alcune composizioni uno prevale sugli altri, in altri
brani ci sono tutti miscelati insieme e nel complesso il disco scorre
bene e pur essendo interamente strumentale si lascia ascoltare che
è un piacere. Alla lunga il disco può anche stancare
chi non è familiare coi dischi strumentali, in particolare
dove predominano le tastiere, ma nel complesso mi sembra un disco
molto ben fatto. Si chiude con una piece neo classica, “Starlight”
ha un incedere romantico, che sembra molto lontano da quanto Freddy
ha fatto o sta facendo con gli altri progetti, a dire il vero c’è
comunque un’aura misterica nel brano, ma non è particolarmente
oscura.
Freddy Delirio è un artista molto dotato e in questo disco
dimostra ampiamente le sue doti, non è facile fare un disco
come questo nel nostro paese, occorre una certa dose di coraggio e
di incoscienza, ma il risultato è tutto da gustare. GB
Altre recensioni: Split Mortiis
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