In circa quindici anni di attività questa band si è
data molto da fare e oltre ad una discreta produzione, ha condiviso
il palco con diversi nomi noti. Sludge metal e doom funereo sono la
base della loro proposta musicale, che suona come un disperato grido
di dolore e di denuncia, espresso con determinazione nei testi. Musica
lenta e cupa come la notte più nera, la voce al vetriolo del
cantante suona perfetta in questo vortice discendente.
La copertina del disco mi ricorda un quadro di Edvard Munch, in questo
caso rielaborato, uno dei pittori più efficaci del movimento
espressionista diventato iconico per il suo famoso “urlo”.
Devo dire che l’immagine è molto azzeccata per descrivere
la musica di questa band, che è ruvida e gravida di sentimenti
contrastanti. La tensione che corre lungo i solchi di questo album
è palpabile e non abbandona mai l’ascoltatore. Se cercate
un po’ di luce non è qui che la potete trovare.
Grande prova di “oscurità” sonora, un labirinto
musicale di indubbia efficacia. Siete pronti ad un viaggio nei meandri
più bui della vostra mente? GB
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