Questa
formazione viene dal Giappone e come molti altri gruppi, che vengono
dallo stesso paese, ci propone un jazz rock ad alto tasso tecnico
venato da sfumature progressive di scuola Canterbury. La formazione
a quattro nasce nel ’97, ma solo oggi arriva al debutto discografico,
nonostante le registrazioni siano iniziate nel 2002.
In realtà si tratta di un supergruppo, infatti Yuko Tsuchiya
(tastiere) ha suonato con Shingetsu Project, Theta e Fracture; Yoshiyuki
Sakurai (basso) con HAL (pre Shingetsu), Garapagos, Aquapolis e NOA;
Eiichi Tsuchiya (batteria) Fracture e Shingetsu Project; solo Daisuke
Yamasaki (sax, flauto e clarinetto) sembra non aver partecipato ad
altri progetti.
Proprio l’apporto di Yamasaki è quello che caratterizza
maggiormente il sound del gruppo, le sue escursioni e i suoi ricami
creano spesso delle soluzioni molto interessanti e impreziosiscono
dei brani che in se stessi non hanno particolari spunti di interesse.
Intendo dire che si tratta di un prodotto classico a metà strada
fra la scuola di Canterbury e il jazz rock di formazioni come i Brand
X e i Weather Report, ma le sottolineature dei fiati danno quel qualcosa
in più.
Come sempre ci troviamo di fronte a musicisti molto abili e preparati,
quindi il tasso tecnico è piuttosto alto e certi passaggi viaggiano
che è un piacere. La musica è interamente strumentale,
questo permette di evitare da un lato il cantato in lingua che non
è sempre fruibile, ma non a tutti piace che manchi, però
in questo genere è piuttosto comune l’assenza del canto.
Questo disco è per tutti gli amanti delle sonorità che
abbiamo cercato di descrivere, non certo per dei neofiti del prog
giapponese, ma è decisamente piacevole. GB
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