Tornano
gli Echobrain, band che sul disco precedente riuscì a coinvolgere
niente meno che l'ex Metallica Jason Newsted, stavolta nei panni di
produttore.
Il loro è un sound progressivo che fa tesoro delle sperimentazioni
pop di Radiohead, Coldplay et similia. Musica delicata e malinconica
che accompagna dolcemente in un viaggio senza meta.
Così apre la sognante "Jellyneck. "Knok 'em Out"
sembra uscita dagli anni sessanta con quel suo giro di chitarra acustica
vagamente psichedelico e garage tipico del repertorio di Kinks e compagni.
"You're Sold" è più moderna e interessante,
la chitarra è ruvida anche se le atmosfere restano a tinte
fosche. "Heroic Dose" ci riporta in acque tranquille, ma
la successiva "Out of Reach" col suo incedere grunge è
una scossa che dà la sveglia. Queste sugestioni si rincorrono
e si susseguono, ripetendosi nella melliflua "Seven Seconds",
nella jazzata "Arsenic of Love", nella sessantiana e divertente
"Beat As We Go", nell'acida "Hardheaded Woman".
Un gioco lungo dodici brani non eccessivamente originali, ma questo
album richiede più ascolti per essere metabolizzato e sulla
lunga distanza può risultare anche più piacevole di
molti altri. GB
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