INTERVISTA
AGLI ECLIPSE (versione inglese)
di Jacopo Meille
Partiamo
dal vostro ultimo album, "Second To None"; quanto avete
impiegato per comporlo e per registrarlo?
Le canzoni sono state scritte molto velocemente, in un periodo
di tre quattro mesi, ma le registrazioni sono state ritardate continuamente
a causa di vari problemi. E’ stato come se ci fosse una specie
di maledizione che incombeva sopra questo album! In tutto ci sono
voluti circa due anni per completarlo.
Cosa ci puoi raccontare sulle nuove canzoni?
Abbiamo cercato di scrivere dei riffs potenti e aggressivi
e di associarli a delle melodie vocali molto buone con dei grandi
cori veramente catchy. Non abbiamo seguito la classica forma AOR,
piuttosto abbiamo cercato di comporre del buon hard rock! Per intenderci
un brano come “Always Standing” non è un classico
brano AOR. Abbiamo cercato di comporre con un approccio più
moderno, allo stesso modo per la definizione del sound e per gli arrangiamenti.
La gamma delle influenze così è molto ampia e va dagli
Slayer a Rick Springfield.
Il vostro sound a me sembra molto influenzato dall’hard
americano, in particolare in riferimento ai gruppi degli anni ’80.
Ci sono dei gruppi di quel periodo che vi piacciono particolarmente?
A dir la verità, noi pensiamo di avere un sound molto
più europeo, ma sono punti di vista. Nel gruppo siamo cresciuti
tutti ascoltando l’hard rock degli anni ’80, però
da giovani abbiamo sempre considerato l’AOR come noioso e particolarmente
wimpy, ma il gusto musicale crescendo si espande. I gruppi che abbiamo
ascoltato di più sono AC/DC, Iron Maiden, WASP, Malmsteen,
Slayer… la lista è molto lunga.
Avete scelto per la distribuzione la Frontiers, un’etichetta
italiana, perché?
Perché la Frontiers sembra essere la compagnia migliore
e più seria per il nostro genere musicale in Europa. Hanno
già sotto contratto molti dei migliori artisti di questo settore.
Inoltre credono veramente in questo tipo di musica e la spingono con
grande energia. Ci si sente davvero bene a lavorare con loro!
E’ stato difficile per un gruppo come il vostro trovare
un contratto discografico in questo periodo?
Per noi non è stato molto difficile, penso sia dipeso
dal tipo di obbiettivo che ci si pone. Bisogna guardare fin da subito
nella giusta direzione, oggigiorno sembra esserci un’etichetta
specializzata per ogni genere musicale.
Secondo voi il disco rappresenta gli Eclipse al loro meglio?
Si, più passa il tempo e più ci sembra buono,
un po’ come il vino che migliora col passare degli anni. Speriamo
che il nostro prossimo album ci rappresenti ancora meglio.
Ci puoi raccontare qualcosa della storia della vostra band?
Io, Erik e il nostro batterista Anders Berlin eravamo compagni
di scuola, era il ’99. Abbiamo studiato al conservatorio di
Stoccolma e ascoltavamo tutti la stessa musica. La maggior parte delle
persone che frequentano i conservatori amano il jazz o la musica classica,
mentre noi volevamo suonare dell’hard rock e nient’altro.
Avevamo gli stessi obbiettivi, così si può dire che
ci siamo trovati vicendevolmente.
Negli anni ’80 il vostro genere musicale era molto popolare
con tanti fans, ma oggi il rock melodico è diventato abbastanza
underground, questa per voi è una situazione strana? Vi piace?
Beh, probabilmente non diventeremo ricchi nel prossimo futuro
facendo questa musica, ma noi pensiamo che sia il nostro lavoro portare
questa musica al maggior numero di persone possibile. La speranza
è che arrivi un giorno in cui ci sia il revival del genere
e se allora non avremo tradito il nostro obbiettivo, se saremo rimasti
noi stessi questo prima o poi verrà ripagato. Un musicista
svedese ha detto una volta: “Un orologio fermo è comunque
preciso per due volte al giorno!”
Sono rimasto molto colpito dagli arrangiamenti vocali in ogni
canzone, come li sviluppate?
Di solito, quando compongo, per prima cosa mi concentro sui
riffs o sul groove del brano. Di seguito Erik inizia subito a proporre
delle idee sulle melodie vocali e questo ha sempre funzionato alla
perfezione. Ha davvero un talento smisurato! Quando Erik scrive, trova
quasi sempre la melodia giusta al primo colpo, poi sviluppa tutto
il brano. Per cui dobbiamo essere davvero molto grati ad Erik per
i suoi arrangiamenti vocali. GRAZIE ERIK!!!
Magnus, il tuo stile chitarristico è veramente emozionante,
quali sono le tue influenze principali?
Grazie del complimento. I chitarristi che ammiro sono molti,
ma possiamo dire che vanno da Malcom Young, John Frusciante e Bo Wimberg
fino ad artisti come Ritchie Kotzen, Malmsteen, Albert Lee e Allan
Holdsworth. But really I’m a melody freak on guitar. Mi piace
molto suonare delle melodie su una corda sola, come i temi un po’
sciocchi per bambini e certe melodie prese dalle serie TV come i Simpson’s,
Beverly Hills e Benny Hill. So di essere un po’ infantile.
State pensando di estrarre un singolo da quest’album?
Probabilmente no, non credo che ci siano molte stazioni radio
che vogliono avere una canzone degli Eclipse nella loro play list.
Non siamo abbastanza commerciali e io credo che molti canali radiofonici
siano corrotti.
Come mai il Nord Europa è la patria sia del Black Metal
che delle migliori AOR bands?
Io penso che i gruppi Black Metal sono diventati molto popolari
in Norvegia perché in questo paese il cristianesimo è
molto presente e la chiesa ha una grande influenza. Come reazione
contro questo stato di cose molti gruppi Black Metal e molti satanisti
hanno proliferato. In Svezia siamo sempre andati in brodo di giuggiole
per le grandi melodie, specialmente per la nostra musica tradizionale
folk.
La prossima estate (2004) ci saranno vari festivals in giro
per l’Europa, ci sarà la possibilità di vedervi
dal vivo?
Per avere delle notizie certe dovete tenere d’occhio
il nostro web site www.eclipsesweden.com.
We can’t wait to go out on the road to kick your butts!!
Qual è la sfida più grande per il vostro futuro?
Svegliare le persone e far scoprire loro che gli Eclipse
sono la migliore rock band del pianeta!!! Grazie per la tua intervista.
JM
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