INTERVISTA
AGLI EDENBRIDGE (versione
inglese)
di Giancarlo Bolther
Quali sono le vostre impressioni sulla realizzazione di Sunrise
in Eden, siete soddisfatti?
Certo, siamo veramente contenti di aver firmato per la Massacre
Records, stanno facendo un grande lavoro per noi. Penso di poter dire
che abbiamo dato il meglio di noi stessi nelle registrazioni dell'album
lo scorso anno e ovunque otteniamo responsi fantastici, specialmente
in Italia. Anche il vostro giornale ci ha dato un buon punteggio,
grazie!
C'è qualcosa dell'album che non vi ha pienamente soddisfatto?
No, assolutamente no. So che c'è sempre un margine
di miglioramento e questo lo potrai apprezzare ascoltando il prossimo
album.
Quanto
tempo ci avete messo per registrarlo?
Abbiamo effettuato le registrazioni
nello studio di Gandalf in due sole settimane, penso che siamo stati
veramente veloci rispetto a quanto si sente raccontare dalle altre
bands sul tempo impiegato per le registrazioni. I missaggi li abbiamo
effettuati agli studi The House of Audio in Germania con Dennis Ward
dei Pink Cream 69 in una settimana, così abbiamo impiegato
in tutto tre settimane.
Qual'è il significato
del vostro nome, c'è un contenuto mistico o religioso?
Edenbridge è una città del Kent in Inghilterra,
il nome mi è piaciuto molto e l'ho scelto per il gruppo, perché
è perfetto per descrivere la nostra musica e può avere
molte interpretazioni. Non ha un significato religioso, perché
non credo nelle religioni. Io credo in Dio o in un essere superiore
sopra di noi comunque tu lo voglia chiamare e in questo senso lo puoi
definire mistico, ma non nel significato che gli da la chiesa.
Cos'è per voi l'Eden?
Il Paradiso può essere molte cose. Il tuo paradiso
personale, quando stai bene. Tutte le cose che ami. Ad esempio in
questo momento io mi sento in paradiso, perché tutto sta andando
alla perfezione per gli Edenbridge, perché riesco a suonare
la musica che amo e perché posso farla ascoltare a molta gente.
Questa è una sensazione veramente paradisiaca.
Ad un primo sguardo gli Edenbridge
sembrano la continuazione di quanto hai fatto da solista, perché
hai sentito il bisogno di formare una band?
Non credo che il gruppo sia la continuazione di quanto ho
intrapreso da solista, perché è completamente differente.
Intanto anche quando realizzavo i miei progetti solisti ero accompagnato
da una band. Quando scrivevo i pezzi era sempre chiaro a cosa erano
destinati. I miei dischi solisti erano tutti basati su di un rock
sinfonico guitar oriented, mentre gli Edenbridge sono una bombastic
(ndr pomposa) metal band. Il mio modo di suonare è il medesimo,
ma le similitudini finiscono qui. Oggi sono felice di avere una band
con cui suonare e al momento i miei progetti solisti sono stati congelati.
Pensi di incidere altri dischi
solisti?
Sicuro, ma non nei prossimi due anni. Con gli Edenbridge
ho tutti i giorni occupati, scrivo continuamente nuovo materiale per
il prossimo disco, che vogliamo incidere la prossima primavera, così
non mi resta assolutamente tempo per un solo album. In realtà
ho già due brani pronti, ma ho in mente di realizzare un grandioso
album strumentale con un'intera orchestra e questo mi richiederà
un sacco di tempo. Dubito di poterci riuscire prima del 2003.
Come è nato il gruppo?
Suono con Kurt (il bassista) da più di sei anni. Abbiamo
fatto parte dei Cascade, una prog band, fino al '95. Nel '96 Sabine
è entrata nel gruppo, ma all'epoca era solo uno studio project.
Quando Roland, il batterista, si è unito a noi, nel '98, la
formazione si è completata e abbiamo potuto realizzare Sunrise
in Eden. Due settimane dopo il demo di Sunrise era già pronto
e lo abbiamo mandato a circa trenta case discografiche in varie parti
del mondo, la Massacre ci ha immediatamente risposto. In Febbraio
di quest'anno Georg Edelmann si è unito a noi come secondo
chitarrista e lo potrete ascoltare nel prossimo tour.
Ascoltando il vostro disco mi
è sembrato di cogliere influenze molto diverse: l'epicità
del power metal, la musicalità dei Boston, il cantato poetico
di Enya e ovviamente la musica classica, ma quali sono veramente le
vostre influenze musicali?
Sono cresciuto con la musica classica, ho iniziato a suonare
il pianoforte a sette anni e ho preso lezioni per ben dodici anni.
A quattordici ho scoperto l'Heavy Metal. Da allora ho sempre cercato
di miscelare questi due stili e di tirarne fuori qualcosa di nuovo.
Inoltre mi piace la buona New Age music di artisti quali Kitaro, Vangelis
e Gandalf. Nella scena metal le mie bands preferite sono Royal Hunt,
Shadow Gallery, Dream Theater, Stratovarius, Fair Warning, Valentine
e molte altre. Sabine ascolta le bands di metal melodico oltre a cantanti
quali Sarah Brightman e Celine Dion. Kurt è un fan sfegatato
del prog, Yes, Rush, Dream Theater, Shadow Gallery, Asia. Roland è
un puro metal fan, gli piacciono molto i Dark Tranquility, ugualmente
Georg che ama Annihilator, Nevermore e Angra.
Cosa ne pensate dell'attuale
scena metal sinfonica?
Adesso sembra solo una moda, ma i gruppi migliori e personali
riusciranno a sopravvivere. Non ci servono mille gruppi fotocopia
dei Rhapsody, ma sono molto meglio mille copie dei Rhapsody di mille
copie dei Morbid Angel.
Pensate di far parte di un movimento?
Non credo che siamo parte di un movimento, perché
siamo abbastanza unici e abbiamo uno stile veramente personale. Certamente
tre anni fa erano davvero poche le case discografiche disposte a farci
firmare un contratto, perché la nostra musica non aveva un
mercato allora, ma le mode vanno e vengono, gli Edenbridge resteranno.
Quali sono i vostri soggetti
preferiti per i testi?
Il tema più importante nelle nostre liriche è
l'energia positiva, questo messaggio lo si può apprezzare appieno
ascoltando il nostro album. "Sunrise in Eden" e "In
the rain" parlano della natura, "Cheyenne Spirit" del
popolo americano, "Holy Fire" e "Wings of the wind"
dei sogni e della libertà e "My Last Step Beyond"
è un brano spirituale che parla della trascendenza del passaggio
dalla vita alla morte e di come può essere.
Pensate che sia importante staccarsi
dalle realtà quotidiane?
Si, da un certo punto di vista. Ogni giorno, guardando i
telegiornali in TV, vedi crimini, omicidi, catastrofi, corruzione
e così via. Questo non può ispirare la nostra musica.
Per questo preferisco scrivere delle canzoni positive. Non ho l'ambizione
di cambiare il mondo con la mia musica e con i miei testi, ma penso
invece che la musica possa aiutare a dimenticare gli orrori quotidiani.
I sogni sono importanti per tutti noi, così quello che posso
raccontare è la mia personale filosofia: "Non sognare
una vita, ma vivi i tuoi sogni!"
La tua collaborazione con Gandalf
dura da sei anni, si può dire che fa parte integrante del tuo
progetto o è solo un'amicizia molto forte?
Amo la sua musica fin da quando ero bambino. Abbiamo fatto
due tour insieme ed è veramente un mio buon amico. Sento che
abbiamo lo stesso feeling per la musica, nonostante i nostri stili
siano totalmente diversi, comunque è sempre molto emozionante
jammare insieme.
Quali sono i vostri progetti
futuri?
Abbiamo in previsione molti concerti, così al momento
siamo molto impegnati con le prove. E' fantastico essere in tour con
Pink Cream 69 e con gli Axxis in Europa. Altrettanto importante sarà
il nostro prossimo album. Il mio più grande obbiettivo è
di portare gli Edenbridge al top, migliorare ad ogni nuovo disco e
diventare una grande live band.
Ho visto che
nel vostro prossimo tour non ci sono date in Italia, come mai?
E' un vero peccato. Desidero molto suonare da voi, ma non
mi so spiegare perché questo non sia stato possibile. Il primo
programma di concerti prevedeva due date in Italia, ma alla fine non
sono state confermate. Comunque sono sicuro che suoneremo da voi col
prossimo tour, abbiate fede.
GB
Recensioni: Sunrise in Eden
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