Ci
stiamo abituano a vedere artisti nazionali che collaborano con grandi
musicisti internazionali, di questi giorni la pubblicazione di Genius
con Liverani e vari singers, Voodoo Hill con l'ottimo chitarrista
Mollo e alla voce Mr Glenn Hughes e adesso ecco questi quattro compatrioti
al fianco di Bob Harris, attualmente con gli Axe, ma che ha lavorato
con Frank Zappa e Steve Vai, scusate se è poco! Da segnalare
anche lo zampino di Jeff Scott Soto alle backing vocals.
Non è certo un caso se dietro a tutti questi progetti c'è
lo zampino della sempre più attiva Frontiers, l'etichetta che
sta tenendo alta la bandiera del hard melodico e che sta diffondendo
in tutto il mondo il verbo dei musicisti in tricolore, cosa che solo
alcuni anni fa sarebbe sembrata una mera utopia.
Oltre al già citato Bob troviamo Alessandro Del Vecchio alle
tastiere, Matteo Carnio alla chitarra, Christian Grillo al basso e
Francesco Jovino alla batteria. Il sound del gruppo si rifà
all'hard rock americano degli anni ottanta, una specie di versione
"dura" dei Journey.
La title track, che è presente anche come video, apre l'album
con un riff molto roccioso, mentre il chorus è melodico in
perfetto stile hard USA. "Birth of the Sun" è un'altra
piece molto riuscita, con delle melodie vocali che si insianuano con
grande facilità nella mente. In "Prisoner" si può
godere dei duetti fra Scott Soto e Harris, due ugole veramente dotate,
ma anche il gruppo sembra esaltato da queste prestazioni e sfodera
il meglio. "Whatever Comes" ha un ritornello che sembra
estrapolato come per magia da Escape dei Journey. "Mother of
Darkness" è aperta da uno splendido intro di tastiere
che poi lascia il posto ad un hard cadenzato drammatico e coinvolgente.
Molto emozionale la semiballad "The Road We Walked On".
Un altro paio di brani di buona fattura precedono l'anthemica "I
Won't Be Fool No More", che chiude l'album, un brano da cantare
dal vivo a squarciagola.
Speriamo che il momento di grazia del nostro metal sia solo all'inizio,
perché abbiamo tanto da dare e da dire ed era ora che qualcosa
si muovesse. GB
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