L'attività
di ristampa di oscure gemme da parte della Musea prosegue senza sosta,
questa volta è il turno dell'album di debutto di questo misconosciuto
gruppo francese della seconda metà degli anni settanta.
Il genere proposto è un prog fortemente contaminato dal jazz
e dal funky, per buona parte del repertorio si tratta in pratica di
fusion spacciata per prog, infatti il gruppo ricorda molto più
i Weather Report che i classici del prog.
I brani sono dinamici e briosi, con delle parti ritmiche frizzanti
come in "Reve, Reve". Il sound è sempre molto seventies,
in modo talvolta anche eccessivo come in "Un Coup Je Te Vois",
un brano diviso in due parti, la prima dall'impianto semplice, ma
con degli intrecci armonici tutt'altro che banali che nascono da una
base rock, mentre la seconda parte è dominata da uno splendido
assolo di chitarra. Non mancano episodi personali e interessanti come
la poetica "Tu Naitras Demain". I giochi di parole di "Marie
Qui Te Maries!" creano un intreccio lirico efficace e divertente.
Il brano omonimo contiene delle parti ritmiche molto pregevoli con
intriganti assoli di basso e batteria, roba che solo nei '70 si poteva
fare. Da questo punto vengono riprese e rilette ben tre tracce precedenti,
un esperimento un po' insolito e dal risultato un po' dubbio.
Non è un capolavoro,
ma è la fotografia a tinte forti di un'epoca di grandi ideali
musicali (e non solo), un tassello verace degli anni in cui il prog
ha raggiunto vette inarrivabili. GB
Altre recensioni: Aliquante
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