Rock Impressions


FEBBRAIO 2005

Il mercato discografico è in crisi e le riviste specializzate chiudono i battenti, quante riflessioni si potrebbero fare, ma a rischio in questo caso non ci sono solo i posti di lavoro o gli affari di qualche gruppo industriale, a rischio signori miei c'è la nostra musica!

In questo editoriale vorrei sottolineare l’importanza che, oggi più che mai, hanno le riviste specializzate musicali e le web-zine. In un periodo di crisi come questo, economico, produttivo e sociale i primi settori colpiti sono proprio quelli meno importanti per la sopravvivenza dell’individuo, ossia la stampa, dai libri ai giornali stessi, i dischi, l’abbigliamento e tutto ciò che non ha a che fare con il nutrimento e la casa.

E pensare che siamo nel 2005, i più anziani non sanno ancora se andranno in pensione, i più giovani non sanno se potranno costruirsi un futuro a causa del lavoro a tempo determinato e ci dicono che per fortuna siamo in Europa!

L’Euro è una moneta che personalmente detesto, gia il fatto che DUE EURO sono ancora di metallo mi ha fatto sempre pensare che non valga nulla, ma non c’ entra nella zucca che sono quattro mila lire, mentre un dollaro (neanche due mila lire) è già di carta. Ma va bene così, l’importante è che la Juve, o il Milan vincano lo scudetto, li si che c’è di che discutere ed arrabbiarsi!

Siamo un popolo che si arrabbia quando paga il canone TV di 100 euro all’anno, ma che ne spende 40 al mese per vedere partite di pallone su TV a pagamento o 150 di traffico telefonico fra mms, sms e scemenze varie.

Bisogna avere fiducia, attendere la ripresa, intanto chiudono stabilimenti e gli imprenditori vanno a costruire fabbriche nei paesi dell’est, chiudono le riviste, falliscono gli artigiani, una tendenza che sembra non arrestarsi.

So di non aver detto delle cose nuove, ma con questa scontata premessa voglio venire subito a noi, perché dico che le riviste musicali e le web-zine sono importanti? Semplicemente perché oggi nel mercato discografico ci sono molte realizzazioni scadenti, circa cento volte di più rispetto agli anni ’80 e mille di più che nei ’70. La causa di tutto questo va cercata nell’evoluzione stessa della tecnologia. Essa ovviamente ha portato tanto beneficio nella nostra vita, ci mancherebbe, viva la tecnologia senza la quale vivremmo proprio male, anche in campo musicale, notevole il miglioramento del suono. Ma attenzione, il suono non è la qualità dei contenuti, la creatività, l’innovazione mentale!

Mentre una volta un gruppo di ragazzi per incidere un disco dovevano prenotare una sala d’incisione con i suoi annessi costi, oggi anche io da solo in casa, con il computer posso creare un disco orchestrale da paura! Dovevi in qualche modo essere bravo perché sarebbe stato un suicidio economico fare un disco sapendo di non avere nulla da dire, mentre oggi, come si dice in gergo, “Ci provi”, tanto male che vada non è che ho speso tanto…

Così ci troviamo sommersi da parecchia spazzatura, un mare! Ma i dischi costano l’ira di Dio, (altro problema da risolvere), mi conviene scaricare brani da internet, chi me lo fa fare di cercare nuovi gruppi validi con il rischio di incappare in fregature. Vero, internet può essere un amico che ti aiuta nella ricerca, secondo molti artisti è una delle cause della crisi del disco, mentre io consiglio loro di fare musica migliore, non un brano bello e dieci stupidaggini infantili da vendere il tutto a venti Euro! Non si è mica tutti miliardari, tantomeno stupidi!
Bisogna cercare qualcosa che viene da dentro di noi, non da dentro un PC.

Non sopporto nemmeno quelli che innalzano a capolavori dischi vecchi editi in poche centinaia di copie, se erano tali ovviamente avrebbero venduto come i Pink Floyd, Genesis o chi volete voi, tanto per rendere il concetto.

Quindi, oggi più che mai c’è bisogno di seguire i consigli di chi la musica l’ascolta con attenzione. C’è differenza fra ascoltare e sentire, un rumore si sente, mentre un disco, con concentrazione, lo si ascolta.

E come la mettiamo allora con l’interesse delle case discografiche? Tutte le riviste hanno recensori che tirano l’acqua al proprio mulino! In molti casi è vero, ma in fondo nelle edicole e in internet le informazioni sono veramente infinite, basta leggerne alcune per farsene un’idea, un poco quello che succede ascoltando i TG delle televisioni. I consigli di chi scrive sono importanti per l’economia del nostro portafoglio, ci indirizzano verso prodotti mediamente buoni e ci allontana dalle fregature. Non facciamo morire l’editoria musicale, attenzione, si potrebbe rompere un importante giocattolo… quello della musica!

Salari Massimo


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