Gli iberici Embellish hanno mandato a memoria la lezione appresa in
seguito ad una approfondita frequentazione del "Manuale per la
composizione della perfetta canzone gothico-metallica". Non a
caso ho scritto mandato a memoria, in quanto i nostri non sfoggiano
certo fantasia, limitandosi a riferire pedissequamente quanto appreso,
come quegli studenti, magari prediletti dai loro insegnanti, che recitano
alla lettera il testo della lezione.
Tutto è perfetto su "Black tears and deep songs for the
lost lovers", titolo lunghissimo, da record, estenuante come
estenuato è il loro stile. Gothic-metal scritto apposta per
far colpo sull'ascoltatore, con grandi melodie, una voce autorevole,
quella di David, che si appoggia ad un tessuto sonoro costituito da
chitarre massicce (Marcos e Miguel) e da una sezione ritmica che non
sbava mai, manco per farlo apposta, per introdurre un vago senso di
brivido che potrebbe risvegliare i sensi di chi sta consumando l'opera.
Non manca, e come poteva essere altrimenti, l'apporto di una graziosissima
voce muliebre, che almeno viene utilizzata parcamente. Certo, l'uso
in alcuni frangenti di elementi tratti dal nu-metal rende "Black
tears..." disco al passo coi tempi, ma comunque gli Embellish
dovevano osare di più. Le qualità non mancano, ed essendosi
affidati al mixing dell'esperto Mikka Jussila e dei suoi Finnvox Studios,
i cinque spagnoli potevano approfittarne maggiormente. Paura di andare
oltre, o solo un difetto che l'accumularsi dell'esperienza ovvierà?
Staremo a vedere.
E' che proprio non si può giudicare (e chi d'altronde ne possiede
il diritto?) malamente "BTaDSftLL": i brani sono tutti accattivanti,
li ho ascoltati in automobile, colonna sonora ad hoc! Se siete dei
devoti goth-melodic-melancholic-metallers (bella sigla, eh?), questo
CD fa decisamente per voi, garantito. Se cotali sonorità vi
producono come minimo fastidiosi pruriti, statene alla larga. AM
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