Dalla Lion Music non mi aspettavo un disco di metal estremo, visto che solitamente tratta quasi esclusivamente guitar heroes, invece in questa nuova uscita ecco arrivare il debutto discografico di questi musicisti olandesi autori di un sound micidiale e senza compromessi, che li ha portati ad esibirsi in breve tempo nel 2004 sul palco del famoso Wacken Open Air festival davanti a 43.000 persone. Il sound proposto è figlio di formazioni come gli In Flames, i Testament e i Pantera, niente di nuovo sotto il sole, ma il gruppo esprime un sound molto articolato con un riffing selvaggio che suona genuino e verace.

Di certo questo è un disco che mi lascia un po’ spiazzato non essendo io molto pratico di questo genere musicale, ma devo dire che il metal potente del gruppo mi catturato fin da subito. Il cantato in grown non mi è mai piaciuto molto, in particolare se è usato in modo massiccio come in questo caso, ma c’è anche molto screaming. Ma la parte forte sono le partiture di chitarra, rette da una sezione ritmica rocciosa e precisa. “I’m Your Enemy” è composto da dieci traccie tutte molto coese e simili, verso la settima canzone il disco diventa però veramente ripetitivo con brani che si assomigliano pericolosamente, in particolare per quanto riguarda la sezione ritmica, come ad esempio “At the End of the Day” e “Man of the Year” che hanno delle parti praticamente uguali e questo deprime un po’ il risultato complessivo del cd.

Gli Engine Of Pain si propongono di riportare in auge un genere che aveva subito un certo rallentamento, non so se riusciranno nel loro intento, ma almeno loro ci credono fermamente. GB