Erika
è senza dubbio una bella ragazza, ma la copertina del cd non
dispone bene all’ascolto dell’album. Al di la di quello
che potrebbe sembrare un dettaglio, bastano le note introduttive del
primo brano “Wake Me Up…” per capire che si tratta
di un disco estremamente leggero, inoltre verso il finale della canzone
c’è pure un coretto in stile Europe più mosci.
Un hard rock ad alto tasso melodico fa da tappeto alle escursioni
vocali della biondina, che non brilla per carisma o per una voce particolarmente
originale. La produzione ha puntato tutto sulla voce della vikinga
e anche questo non fa decollare il disco, nonostante tante melodie
piacevoli.
Non avendo lo straccio di una bio non so dirvi molto di questa singer
e del gruppo che l’accompagna, ma non mi sembra di ascoltare
niente di così significativo. Poi c’è molto pop
da classifica e “Rock Me Into Heaven” chiarisce il concetto:
un minimo di grinta e dei coretti molto catchy e il gioco è
fatto. I brani scorrono e non se ne trova uno che lascia il segno,
sembra di ascoltare le colonne sonore dei telefilm tedeschi, con una
spolverata di rock e qualche melodia azzeccata come nella piacevole
“Made of Stone”.
Il giudizio quindi è negativo, ma sono convinto che molta colpa
sia della produzione dell’album, se il sound fosse stato più
deciso e grintoso, se si fosse osato di più mettendo in risalto
anche la musica invece di puntare solo sulle doti della singer allora
forse il giudizio complessivo sarebbe stato diverso, ma ci sono già
troppi “se”.
Nel complesso non trovo veri motivi di interesse in questo dischetto
che mi sembra paragonabile a quello di molti cantanti che provano
a fare del rock senza esserne convinti o senza avere i mezzi per farlo.
Abbiamo così tante valide eroine da seguire che possiamo tranquillamente
trascurare la bella Erika, ma se siete davvero propensi a fare vostro
questo disco vi consiglio almeno di ascoltarlo bene prima di un eventuale
acquisto. GB
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