La
patria del prog oggigiorno sforna sempre meno artisti dediti a questo
genere, ma ogni tanto è ancora capace di sorprenderci con nuovi
nomi, artisti che spesso riescono a fare del prog tutt’altro
che scontato. Oggi abbiamo per le mani il debutto degli Ethers Edge
capitanati dal polistrumentista Bazza Preece, che si ispirano al prog
post moderno nato dai Porcupine Tree e portato avanti oggi da molte
nuove formazioni, ammaliate dal genio di Steven Wilson.
L’avvio non è proprio fluido, si sentono le pecche dell’autoproduzione,
i suoni non hanno quella bellezza richiesta dalle atmosfere ricercate,
ma il tessuto compositivo è alquanto intrigante, ci sono tempi
complessi e varie parti che si mescolano tra loro con ingegnosità,
il peso degli artisti del cosidetto prog post moderno si sente, ma
gli Ethers Edge riescono comunque a trovare una propria dimensione
che sicuramente emergerà con maggiore sicurezza nei lavori
futuri. Comunque il primo brano “Here I Am” raccoglie
molte idee interessanti, che vengono elargite lungo i quasi nove minuti
con cui ci intrattiene, fra atmosfere misteriche e buoni cambi di
situazioni. “The Routine” è un brano tormentato,
oscuro, che si colloca perfettamente nel genere proposto dal progetto
di Bazza, troviamo ancora soluzioni interessanti. “Whitewashed
Everything” è una ballata triste e lenta, molto intimista,
che ha alcune soluzioni melodiche piacevoli, ma non è particolarmente
intrigante. Bello “Facing Reality”, c’è personalità
e voglia di fare musica, ci sono ottime basi che potrebbero uscire
davvero bene con una produzione adeguata. La voce di Bazza è
un po’ bassa e in titoli come la title track, penalizzano un
po’ l’ascolto, probabilmente sarebbe meglio per il futuro
se lasciasse ad una altro il compito di intepretare i brani. Musicalmente
questo brano è complesso e ricorda anche tensioni Crimsoniane,
verso la parte finale poi diventa anche molto poetica, per poi accelerare
di nuovo in un finale che non convince del tutto. Su queste coordinate
si muove il resto del cd che presenta altre cinque composizioni molto
piacevoli all’ascolto, costruite con una buona vena creativa.
Bazza Preece è un buon artista, questo suo primo disco dimostra
tutte le sue qualità, ma per poter emergere ha bisogno di una
produzione all’altezza delle sue visioni artistiche, inoltre
non lo vedrei male coadiuvato da una vera band, ne guadagnerebbe sicuramente
il sound. GB
Sito Web +
MySpace
|