La band svedese ci ha abituati troppo bene, devo ammettere che quest’ultimo sforzo compositivo è come un piccolo passo indietro nella loro brillante carriera. Difficile rimanere in alta quota, è vero, ed altresì c’è un calo di partecipazione da parte di Rikard Zander alle tastiere, il quale sembra sia stato messo un po' in disparte rispetto ai lavori precedenti.

Anche nel modo di concepire i brani c’è un ritorno al passato, quasi alle origini ed ecco riapparire sonorità di “The Dark Discovery” e “Solitude Dominance Tragedy”. Se andiamo a considerare il tutto, questo potrebbe non essere un difetto ma un modo di vivere una certa misurata coerenza e poi non tutto il cd vive di deja-vu, alcuni passaggi ci presentano i migliori Evergrey, quelli che abbiamo potuto godere ultimamente, soprattutto nel bellissimo live album “A Night To Remember”. La band del chitarrista cantante Tom Englund comincia “In Your Face” con la title track “Monday Morning Apocalypse”, Metal Groove con pochi fronzoli, diretto e sanguigno, mentre “Unspeakable” è all’inizio più celebrare per poi ritornare al Metal più crudo. Neppure “Lost” scherza, perlomeno si avvale di un ritornello valido e di refrain posato ed intelligente. Gustose ciliegine i brevi assolo di chitarra da parte del bravo Henrik Danhge.

Gli arrangiamenti si fanno più importanti con “Obedience”, mentre con “The Curtain Fall” si bazzica nei deja-vu a cui mi riferivo in precedenza. Spetta a “In Remembrance” lo scettro di miglior brano del disco, forse anche per certa ricercatezza strutturale e per la parvenza sonora delle tastiere che pur restando in secondo piano riescono a dare un pizzico Dark che lo rende davvero intrigante.
Per il resto nulla di particolare esclusa la granitica “Still The Water” che vede ospite fra le file della band la corista e moglie di Englund, Carina.

Non posso parlare di passo falso perché in verità c’è del materiale a tratti molto valido, ma di arresto evolutivo sicuramente si. Aspettiamoli nella prova successiva con trepidazione e curiosità. MS

Altre recensioni: A Night to Remember; Torn