Rock Impressions

Experiment Sound Project -  The Miracle In A Stranger Land EXPERIMENT SOUND PROJECT
The Miracle In A Stranger Land
Selfproduced / KICK AGENCY
Distribuzione italiana: si
Genere: Prog Metal
Support: CD - 2005

Gli Experiment Sound Project (ESP) sono una band che vive fra Umbria e Marche, per la precisione si forma a Gubbio nel dicembre del 2002. Cinque ragazzi uniti dalla passione per la musica e per l’Heavy Metal, ma non quello canonico, piuttosto ricercato, approfondito da interventi di tastiere, diciamo pure al confine con il Metal Prog.

“The Miracle In A Stranger Land” è registrato nel 2005 ed è composto da dieci brani. La musica proposta alterna momenti aggressivi ad altri più riflessivi. Buoni i passaggi neoclassici delle tastiere di Alessandro Fiorucci, i quali donano ai brani profondità e spessore. La chitarra si lascia apprezzare spesso e volentieri in lanciati assolo, Enrico Gentili ricopre bene il proprio ruolo. La ritmica di Matteo Bucefalo (basso) e di Simone Gaggioli (batteria) non presenta sbavature. Oggi invece alla batteria c’è l’avvicendamento fra Simone e Riccardo Fiorucci. Alla voce c’è Michele Allegrucci, buono il suo contributo, anche se consiglio lui di tirare fuori tutta la personalità possibile, in quanto il sound della band è variegato e ricco di cambi umorali, proprio per questo si necessita di un interpretazione più camaleontica. Il cantato è in inglese. La band si muove bene all’unisono, nel suono si estrapolano interessantissimi spunti che lasciano ben presagire per il futuro. Si denota una ricerca ed un approccio differente da molte altre band del genere, è nell’aria la voglia di essere differenti.

“Overture” apre il disco con le tastiere di Fiorucci e come un tappeto rosso, ci indica la direzione dove andare, “The Miracle pt1” è davvero ben concepito. Pacatamente Metal, è sorretto oltre che dall’ottima chitarra, anche da spunti corali ed assolo interessanti, mentre il songwriting si sostiene su di un ritornello di facile memorizzazione. Gustosa “Crying”, una canzone melodica che di base nasconde una buona cultura musicale dei singoli componenti. Si vanno ad infilare in antri più intricati quando vanno ad eseguire brani come “Breath To The Sky”, un Metal che a tratti richiama un po’ tutta la storia del Metal, dai Led Zeppelin ai Dream Theater, questo non so se è voluto, ma i richiami sono palesi.
“Make It Possibile” è più pomposa, dai riferimenti neoclassici, a dimostrazione di (come dicevo in precedenza) una voglia di variegare e di cercare una personalità più marcata. Diciamo che gli ESP sono a “Lavori In Corso”, ma che la materia la conoscono. Con “Where The Heart Is” il ritmo sale, così l’adrenalina, buoni i cambi di ritmo e l’intervento del Sitar, il quale dona calore e corposità al brano. Gradevole anche “Helena”, otto minuti in crescendo emotivo, mentre “Revenge” è più Rock e mostra l’amalgama della band. Ancora classicismi in “Lost In A Stranger Land”, il suono diventa epico e combattuto, “Piano Fading” invece chiude alla Dream Theater questo demo davvero interessante.

Gli ESP sono una band che ha le basi per poter dire molte cose in ambito Metal Prog, vanno solamente stimolati e seguiti, perché per il resto gia sanno il fatto loro. Demo sopra la media dei prodotti. MS


Indietro alla sezione E

 

Ricerca personalizzata

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Chi siamo | Rock Not Roll | Live | FTC | MySpace | Born Again |