L’instancabile etichetta genovese dedita alla musica oscura
e progressiva ha messo a segno un altro colpo maestro col ripescaggio
di queste registrazioni che sembravano destinate all’oblio.
Fiamma Dallo Spirito aveva fatto parte degli Jacula e nel 1975 incise
questo album insieme a Federico Bergamini, il titolo è inequivocabile.
Di fatto si tratta di una delle opere musicali più dark ed
esoteriche di sempre.
Tra parti recitate ed altre cantate si snoda un’opera che sembra
tratta da un romanzo gotico, anzi si spinge oltre perché certe
immagini evocate dai testi della stessa Fiamma, trasudano elementi
esoterici che sembrano realmente vissuti dalla protagonista. Le musiche
sono di stampo neoclassico o tardo medievale, che in qualche modo
potremmo accostare a certo prog di maniera, ideali anche come colonna
sonora di uno sceneggiato tipo Ritratto di Donna Velata o Il Segno
del Comando. La voce di Fiamma è particolarmente evocativa,
semplicemente perfetta col suo mix di angelico e stregato fusi insieme,
del resto anche il volto di Fiamma, che ricorda vagamente quello di
una giovane Catherine Spaak, contiene sia una componente verginale
che una più profana. Bisogna riconoscere che fa una certa impressione
quando proclama versi come: “orge allucinanti di membra contorte
unite in danze oscene…”, immagini che stridono con la
sua figura dolcemente romantica, eppure si dimostra perfetta sacerdotessa
di un sabba che a distanza di anni esercita ancora un inalterato fascino
gotico.
Non è certo un disco per tutti, anche se le musiche sono abbastanza
accessibili, però non mancano le partiture stridenti, le progressioni
infernali e poi le tematiche trattate rendono tutto profondamente
credibile. Sabba è un viaggio nell’oscurità più
profonda, un disco che trova il suo spazio tra Sacrifice dei Black
Widow, Witchcraft dei Coven o Volume One degli Human Beasts. GB
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