Follero ha unito le forze a quelle di Masperone per scrivere un libro
davvero impegnativo che ricostruisce la storia dell'hard rock e dell'heavy
metal. Affrontare in modo organico la storia della musica “dura”
non è proprio una passeggiata. La difficoltà risiede
nel fatto che non c’è un vero e proprio inizio, tutto
ha preso origine da un magma creativo molto diffuso, con una specie
di “battaglia” combattuta fra le due sponde dell’Atlantico.
In questo libro avvincente, in particolare per chi, come me, ha vissuto
una buona fetta di vita ascoltando queste musiche, è possibile
ripercorrere genesi, sviluppo e approfondire l'importanza artistica
di due capisaldi della musica “giovane” degli ultimi settant’anni.
Hard rock ed heavy metal, sebbene abbiano connotazioni proprie, sono
molto più uniti di quanto si possa immaginare, e questo nonostante
le derive estreme assunte da certe frange più aggressive.
Il libro non fa mistero di come queste musiche siano state osteggiate
e snobbate a vari livelli, dai genitori prima, dai critici e spesso
anche da molti coetanei. Mi piace ricordare come alle superiori, primi
anni ’80, fossi l’unico che ascoltava metal in una scuola
di circa trecento alunni. A volte anche molti amici “esperti
di rock” dicevano che il metal era “solo rumore”.
Però questo libro prezioso dimostra come questo “rumore”
abbia plasmato musica e costumi di intere generazioni e come continui
a farlo, nonostante le mode e nonostante il fatto che il “rock”
oggi sia diventato la “musica dei genitori”, con tutte
le implicazioni che questo comporta.
Il libro offre molte chiavi di lettura, un percorso temporale, le
testimonianze di molti attori, l’indicazione di alcuni dischi
fondamentali e tantissime schede di approfondimento che possono essere
lette anche singolarmente, ma se inizierete a leggerlo vi fermerete
solo dopo averlo finito. GB
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