FUZZTONES
& CRAIG MOORE + JACK & the RIPPER FUZZTONES GONN PRIMITIVE - Live at ArciKroen in Villafranca (VR) 22/10/08 di Giancarlo Bolther |
Sono
passate sette ore dalla fine del concerto dei Fuzztones, ma ho ancora
tanta di quella adrenalina in corpo che mi sembra di camminare a un
metro da terra… Questa frase sarebbe dovuta andare in chiusura
del reportage, ma sono ancora così carico di energia, che mi
sembrava bello aprire l’articolo così. Ieri sera sono andato a vedere il concerto di una delle band che hanno maggiormente influenzato la mia formazione musicale negli anni ’80, i Fuzztones di Rudi Protrudi. Per la verità non sono mai stato veramente un loro fan, ma ho ascoltato il loro classico Lisergic Emanation fino a consumarlo. Questi rock ‘n’ roll zombies col loro garage rock hanno impresso nella mia carne uno spirito selvaggio che ogni tanto riemerge con tutta la sua forza vitale. |
Il concerto era aperto da una band storica veronese, i Jack & the Ripper, che avevano supportato il gruppo americano alcuni anni fa e che si sono riuniti per celebrare l’occasione. La band ha proposto una divertente set list di una decina di brani, con molti pezzi loro e tre o quattro cover fra cui ricordo “You Really Got Me” dei Kinks, “We Gotta Get Out of This Place” degli Animals e “I’m A Believer” dei Monkees. Da un punto di vista tecnico il gruppo non mi ha fatto un’impressione esagerata, anche se il chitarrista solista e il bassista mi sono piaciuti, ma la voce quasi non si sentiva e questo smorzava abbastanza l’impatto complessivo dell’esibizione, comunque i loro pezzi erano davvero belli, trascinanti e soprattutto credibili. |
I Fuzztones si sono presentati sul palco con una formazione particolare, infatti come ospite c’era Craig Moore, bassista e cantante dei Gonn, una formazione garage che a cavallo fra il ’67 e il ’69 ha sfornato una manciata di 45giri epocali, veri manifesti sonori di un movimento musicale rivoluzionario. Per intenderci faceva parte di quei cantanti che negli anni sessanta venivano definiti, in modo un po’ spregiativo, “urlatori”. Sarebbe bastata anche solo la presenza di questo vecchio leone per rendere intrigante la serata, ma l’accoppiata coi Fuzztones l’ha resa imperdibile, due generazioni di garage rockers a confronto. Inoltre nelle fila dei Fuzz è rientrato il batterista originale “Mad” Mike Czekaj, mai soprannome è stato più azzeccato di così. Chi ha familiarità con la band di Protrudi sa che nell’iconografia ci sono sempre stati zombie, scheletri e atri ammenicoli vari da oltretomba, ma quello che forse non tutti sanno è che Czekaj ha anche lo sguardo da zombie allucinato, inoltre suona come un forsennato, una specie di emulo del compianto Keith Moon, quindi il suo apporto alla band va ben al di là del mero contributo musicale, oserei dire che non riesco ad immaginare il gruppo con un altro drummer dietro i tamburi. |
Il repertorio proposto verteva soprattutto su brani sixties, in particolare dei Gonn, qualche classico come “Hey Joe” e “Talk Talk” con delle versioni acide e stralunate, ma non sono mancati anche pezzi dei Fuzztones, che tra l’altro hanno appena pubblicato un nuovo album, Horny As Hell. Iniziato il concerto le casse hanno iniziato ad eruttare musica dannatamente acida, noisy e selvaggia, dove psichedelia, blues, rock si sono mescolati in lunghe jam sessions, un pandemonio sonoro devastante, un inferno musicale che ha torturato le nostre orecchie per circa due ore. Non sono mancati dei problemi tecnici, come quando verso il terzo o il quarto pezzo al bellissimo basso Vox d’epoca di Moore si è rotto l’ingresso del jack e non funzionava più, dopo un momento di imbarazzo generale è comparso finalmente il bassista dei Jack col suo strumento a risolvere la situazione e il concerto è ripartito alla grande. Moore, nonostante l’età, ha dimostrato un’energia da far impallidire un ragazzo, non si è risparmiato un secondo e la sua interpretazione di “Ma Babe is Gone” è stata irresistibile, in particolare quando verso la fine era inginocchiato a terra piegato su se stesso a urlare tutta la sua disperazione per l’abbandono della ragazza!!! Anche Mad Mike era inarrestabile e pestava sui tamburi come se avesse dovuto polverizzarli, come se fosse stato posseduto da un raptus distruttivo. |
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