Rock Impressions

Gackt - Diabolos GACKT - Diabolos
Free Will
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Japanese Rock / Visual Kei
Support: CD - 2005 (2007)

Non so quanti nel nostro paese conoscano già il nome del poliedrico artista giapponese Gackt Camui, che comunque ha un sito internet tributo in italiano. La sua prima band sono stati i Malice Mizer, un gruppo di Visual Kei dedito ad un goth rock vagamente progressivo e interessante, che ha riscosso un discreto successo in patria. Nel 1999 ha iniziato la carriera solista, ha inciso 27 singoli e 8 album e nel solo Giappone ha venduto più di 10 milioni di dischi, inoltre è anche un apprezzato attore di serial televisivi, ha diretto e recitato il film Moon Child e alcuni suoi brani sono stati usati come colonna sonora di videogiochi (Final Fantasy VII) e per cartoni anime (Gundam, Ken il Guerriero).

Questo suo disco è uscito originariamente nel 2005, arriva quindi sul nostro mercato con un ritardo di due anni, grazie al successo riscosso in patria. L’album si apre con un intro neoclassico d’atmosfera, poi parte il pezzo con un cantato in giapponese ricco di pathos, anche se da subito l’impressione di catapultarsi in un universo musicale dei cartoni giapponesi. Il brano “Farewell” ha un bel piglio da classifica, con una musicalità accattivante e un’ottima produzione. Gackt ci sa fare e cattura l’attenzione con melodie facili da imparare. La muisica è piuttosto originale e solo in parte riconducibile a modelli occidentali, un po’ di goth metal e di epic, mentre il resto è molto orientale. Ancora più goth è la seguente “Noesis”, anche se non bisogna pensare alla dark wave ottantiana, comunque tutta l’iconografia del bellissimo booklet si ispira a tematiche oscure, fra vampiri e duelli spietati. Ma il tutto è piuttosto vario e infatti il brano “Asti” gioca ad alternare momenti acustici a momenti elettrici ai limiti del metal classico. In “Dispar” il lato metallico del nostro si fa più evidente, ma siamo sempre in territori piuttosto lontani da quanto siamo abituati. In questo contesto variegato si inserisce molto bene la teatrale e notturna “Future”. “Black Stone” fa il verso un po’ al punk rock americano dei Green Day, col suo incedere veloce e solare. “Storm” gioca fra inserti elettronici e melodie radiofoniche, ancora una volta non ci sono regole precise, viva la varietà. In chiusura troviamo un titolo in ideogrammi che ha una bella musicalità epica e davvero piacevole, Gackt si dimostra un bravo interprete, un istrione consapevole delle sue doti e le mette tutte a frutto e il risultato si sente.

Certo non mi sento di consigliare a tutti questo cd, ma se qualcuno desidera assaporare una musica diversa dai soliti canoni, con un piacevole retrogusto orientale, ben fatta e ben suonata e con un artwork di lusso allora questo disco è un must, potrebbe aprirvisi un mondo ricco di nuove possibilità tutte da esplorare, attenti! GB

Sito Web
Per approfondire: http://www.life-stream.it/jmel/tributetogackt/home.php


Google
Web www.rock-impressions.com

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