Gruppo fiorentino al debutto, inglobano nel sound molte influenze,
che vanno dal rock ‘n’ roll alla psichedelia di fine sessanta,
al più attuale trip hop, passando per sonorità doom
e stoner, insomma senza disdegnare nulla. Per quanto riguarda le tematiche
sono attratti dall’esoterismo e dichiarano un’aperta ostilità
per la dominante cultura pop.
Il disco si muove lungo dodici brani, il primo, “Hell Boar”,
mi ha ricordato le atmosfere di “Vertigo” degli U2, un
brano con un potente riff e un ritmo che fa muovere, partenza che
acchiappa. Nel secondo “Monday Monkey” le movenze sono
quelle di un rock tra Cinquanta e Sessanta, ma con suoni molto attuali.
Questo gioco tra passato e presente pervade tutto l’album, anche
se la grinta del pezzo iniziale non trova seguito nelle composizioni
seguenti. Suoni elettronici si mescolano con il blues e la psichedelia,
i ritmi sono spesso lenti, quasi da ballata elettrica, il che rende
onirico questo disco, che entra poco a poco, ma che lascia un segno
ad ogni ascolto.
I GOTB sono una band che ha qualcosa da dire, il prossimo lavoro sarà
sicuramente determinante per capire se il loro progetto ha la solidità
che questo debutto sembra promettere. GB
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