I Gonzalo vengono da Pordenone e si presentano con questo Ep di sei
brani. Il giovane gruppo è alla ricerca di un sound semplice
è penetrante al tempo stesso, basato su suoni per lo più
acustici, all’insegna di un indie rock dal sapore pop folk minimale,
due chitarre acustiche, basso, batteria, violino, tastiere e belle
melodie.
Il primo pezzo è “Healer of Speeches” e le intenzioni
del gruppo sono chiare da subito, chitarre acustiche aperte, un cantato
sognante e un arrangiamento arioso a tratti californiano, penso al
pop psichedelico di fine anni ‘60, la vena appare subito buona.
“June Carter” prosegue con questo flavour dal respiro
internazionale, il ritmo è incalzante e le melodie sono sempre
molto sognanti e velatamente malinconiche, un bel mix. “Leave
the Story Untold” continua su questa strada, più intimista
mostra la voglia di fare musica tutt’altro che banale. Più
complessa e meno immediata è “Epos”, che spinge
sul lato psichedelico. “Tribute” è jazzata, la
preparazione musicale dei Gonzalo è più articolata di
quello che si potrebbe pensare ad un ascolto superficiale. Chiude
la partita “Carnage”, ancora più onirica delle
precedenti ed è anche la traccia più difficile.
Buona la partenza questi ragazzi, con un disco di belle canzoni, che
hanno radici profonde nella musica d’autore. Non credo che questo
folk rock cantato in inglese nel nostro paese possa avere grandi sbocchi,
ma i lavori futuri potrebbero svelare altre qualità di questa
giovane band e aprire per loro nuovi scenari. GB
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