Cosa succede ai Guapo? Nel 2003 e nel 2004 ci avevano stupito con
lavori come "Five Suns" e "Black Oni”, dischi
di rara bellezza con King Crimson in evidenza. Suoni oscuri e Prog
di classe. Con eccitazione mi accingo dunque ad ascoltare questo ultimo
“Elisir”, ma qualcosa non va. La band per carità
è sempre brava, forse che l’abbandono di Matthew Thompson
nel 2005 abbia lasciato un segno?
In “Elixirs” aumenta il lato psichedelico della band,
lasciando un poco più da parte l’aspetto melodico del
Prog vecchio stampo. Diciamo che la ricerca sonora e la sperimentazione
sono più marcate, sin dalla mini suite iniziale “Jeweled
Turale”, questo potrebbe essere una freccia in più nel
loro arco, ma qualcosa non gira per il verso giusto. Si aggira molta
noia fra i solchi ottici. Si arriva alla noia totale con la nenia
vocale di “Twisted Stems: The Heliotrope” e “Twisted
Stem: The Selenotrope”. Tappeti sonori lenti ripetitivi con
sopra vocalizzi francamente logorroici e privi di pathos. Chi non
ha mai ascoltato questo genere musicale, consiglio loro di avvicinarsi
con i Popol Vuh o i Magma, attraverso “Elixirs” c’è
davvero pericolo di una immediata fuga. Risolleviamo il capo dopo
una dormita con “The Planks”, una ritmata parte strumentale,
ma di soli tre minuti. Chiude i quasi sedici minuti di “King
Lindorm” un disco che come avrete oramai capito, mi lascia interdetto,
malgrado quest’ultimo sia l’episodio migliore. Comunque
King Crimson in evidenza.
Chi mi segue sa benissimo che io sono aperto ad ogni soluzione sonora,
apprezzo tutti i tipi di sperimentazione, vado incontro a chi osa,
chi dimostra coraggio in questo music businnes piatto. Ma per onor
di cronaca devo altresì sottolineare quando un esperimento
fallisce. Non tutto quello che è “alternativo”
a volte funziona, sicuramente ci saranno coloro che lo osanneranno
e che diranno che io non ho capito niente, ebbene faccio notare loro
subito una cosa, siete sicuri che “Elixirs” girerà
nel vostro stereo più di tre volte? Fateci caso…. Sicuramente
raccoglierà la polvere nei vostri scaffali.
Ora mi attendo che i Guapo con il prossimo disco raffinino lo stile,
in parole povere spero che questo sia un disco di transizione e che
porti la band a solcare nuovi mondi, più psichedelici si, ma
meno noiosi. La pasta è quella giusta, le potenzialità
pure, noi siamo qui ed aspettiamo meravigliose smentite. MS
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