Gli
Hadful Of Dust sono friulani, una band che si mette alla luce per
le buone idée, dedita ad un Prog Metal che svaria dal Thrash
al Prog con personalità. E’ proprio questa la nota positiva
di questo lavoro, uno spiccato senso per il “nuovo”, il
piacere di vagare fra diversi stili, magari solo apparentemente incongruenti.
La band è composta da Gianluca Gobbi (basso), Christian “Dile”
Di Leandro (batteria), Luca “God” Lazzarotto (chitarra),
Fabio “Tom” Tomasino (chitarra) e da Mauro Forgiarini
(voce).
C’è da sottolineare la non giovanissima carriera dei
ragazzi, iniziata sei anni fa come cover band di Metallica, Testament
e Megadeth. Questa musica li ha ovviamente contagiati, ma non si limitano
a svolgere un buon compitino, si dedicano anima e corpo a stravolgere
il Thrash, tanto da farlo avvicinare al Crossover. Ecco allora trovare
nei brani frangenti Metal Prog ed altri estremi, con tanto di growls
da parte di Mauro Forgiarini.
Il basso di Gianluca Gobbi disegna interessanti scale musicali, sorreggendo
la struttura sonora in maniera più che discreta. I brani, di
struttura “complessa” si alternano a melodie arpeggiate
(ad esempio “Empty” o “Four Elements”) con
sufficiente semplicità, mostrando una band affiatata pronta
a darci sotto.
Non esulano comunque gli appunti, uno su tutti è la batteria
non sempre in linea con il brano, pur sempre riconoscendo al bravo
Di Leandro un lavoro più che dignitoso. Buone idee dicevo in
apertura, ad esempio come nel brano “The Unbroken”. A
volte fuoriescono i Metallica, soprattutto nel cantato, resta comunque
la buona interpretazione di Mauro Forgiarini, dura e delicata quando
serve. I Riff di chitarra in “To Give Or To Leave” mi
ricordano addirittura gli Area, attenzione però, non abbiamo
nulla a che fare con la band di Stratos! Quando le chitarre partono
c’è di che godere, assolo taglienti e precisi, degni
di una band navigata.
“I’ll Show You My Fear” è un disco con più
alti che bassi e gli Handful Of Dust sono una band che con qualche
accorgimento in più, a partire ovviamente dalla produzione
sonora, in futuro avrà di che dire, soprattutto a chi segue
il Metal senza il paraorecchi. L’Italia come sempre ha qualcosa
da dire, ascoltiamo. MS
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