E
qui torniamo al solito vecchio discorso trito e ritrito sul nostro
vivaio nazionale sempre poco considerato. Non voglio fare la solita
retorica, ma quando ti capitano dischi come questo debutto, non se
ne può fare a meno. Alex De Rosso in questo periodo è
molto indaffarato, abbiamo appena finito di recensire “Shadows
Fade” che ci ritroviamo in mano una sua nuova creatura, questa
volta coadiuvata dall’importantissima presenza vocale di Roberto
Tiranti (Labyrinth). Conclude la formazione Dave Fini alla batteria
e Mauro Castellani al basso.
Se proprio si vuole cercare il pelo nell’uovo si può
notare ancora una volta la registrazione delle chitarre troppo alte,
proprio come nei Shadows Fade.
Ma veniamo a questa piacevole sorpresa che si apre con un potente
Hard Rock chitarristico dal titolo “My World”, in esso
è descritto tutto l’amore dei nostri per il genere. Tinte
forti anche in “Not Just Anyone”, alternate a pause melodiche
perfettamente legate dalla voce stupenda di Roberto. Come in questo
pezzo e nella grande maggioranza del disco fuoriescono reminescenze
Queensryche.
Dimostrazione di possesso talentistico innato è “Fooling
Myself Again” che se fosse stato scritto da gente come Stratovarious
sarebbe diventato sicuramente un must! Malgrado la rudezza dei riff
il senso della melodia non viene mai meno, come in “What’s
Yous Mine” il quale dosa saggiamente l’agro con il dolce.
Con “Young” si può godere di un mid tempo massiccio
con i cosiddetti gioielli di famiglia, mentre con la conclusiva “’Till
I Know” si giunge alla perfetta conclusione fatta di chitarra
e voce.
“Headrush” non ha momenti di cedimento, è un ottimo
disco di forti emozioni, adrenalina e amore scorre nel suo sangue.
L’Hard Rock italiano trova in Alex e Roberto due punti di riferimento
e di orgoglio! MS
Interviste: 2005
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