Era
il lontano 1974 quando questa storica band inglese diede alle stampe
il suo primo album, molto prima che il termine Heavy Metal diventasse
un genere musicale molto famoso, anche se la proposta di questi musicisti
era ovviamente legata al classico hard rock. Gli Heavy Metal Kids
non hanno mai riscosso un grande successo, ma hanno prodotto una manciata
di dischi niente male. Con un look stradaiolo piuttosto trasgressivo,
hanno anticipato in un certo senso il punk, del resto nel loro hard
rock c’è una certa ruvidità tipica di certo punk
e anche un discreto senso melodico che avvicina la loro musica ad
un power pop d’autore.
Questo Hit the Right Button è uscito originariamente nel 2003
con un’autoproduzione, oggi la volonterosa Angel Air lo ha ristampato
con l’aggiunta di quattro bonus registrate dal vivo. La vena
hard rock non è cambiata negli anni e troviamo un disco fresco
che sprigiona energia ad ogni solco, dagli episodi più pop
come la radiofonica “Girl of My Dream” a quelli più
tirati e cattivi come “Blow it All Away”, ma si tratta
sempre di musica fatta col cuore prima di tutto, che non cerca facili
consensi, ma piuttosto di divertire l’ascoltatore. Grandi cori
come nella title track e voglia di divertirsi con la party song “Wildlife”.
Uno degli episodi più belli è “Viva New York”,
che unisce melodie molto catchy ad una struttura tutt’altro
che banale. Piacevole la rockeggiante “I Walk Alone”,
la vena compositiva è sempre sopra la media e si sente anche
nella seguente “Crool World”. Bella rocciosa “Whisky”,
mentre divertente è l’oscura “A Hundred Skeletons”,
che per la verità non mette affatto paura. Sopra la media “Gotham
City”, che ricorda certe cose del duca bianco, ma sono più
suggestioni, musica decisamente UK. Molto rock e corale la conclusiva
“Voices”, che nella babele finale cita anche il principe
della risata, proprio lui: Totò. I quattro brani dal vivo sono
presi dal repertorio del gruppo e sono quattro gemme di puro hard
rock tutte da gustare.
Gli Heavy Metal Kids forse non hanno lasciato un segno profondo nel
panorama hard rock, ma hanno dato comunque un pregevole contributo
personale che merita di essere valorizzato. Un gruppo per culturi
del rock, se volete, ma che non mancherà di divertire anche
gli altri. Una band tutta da riscoprire. GB
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