Rock Impressions

Heavy Water Experiments HEAVY WATER EXPERIMENTS
Heavy Water Experiments
Intrepid Sound Recordings
Distribuzione italiana: no
Genere: Rock Psichedelico
Support: CD
- 2008


La California, musicalmente parlando, evoca una vasta iconografia, una terra davvero complessa e piena di contraddizioni, era la terra dei Jefferson Airplane, di Gerry Garcia e dei suoi Grateful Dead, ma anche dei Beach Boys e della loro surf music, in seguito si è parlato del sound della west coast, identificandolo spesso con qualcosa di frivolo, di leggero, di easy listening… Ma siccome non ci sono regole ecco oggi emergere dalla scena indipendente di quella terra questi sorprendenti Heavy Water Experiments. Questi musicisti di Los Angeles hanno dato vita ad un progetto molto radicato nei ’60 e nei ’70, in particolare alla musica garage e al beat psichedelico con un’attitudine avant garde e progressive, ma questo per la band è un punto di partenza, l’intento vero è di creare qualcosa di nuovo, ecco allora l’uso di strumenti moderni, del basso a otto corde (non è proprio potente come l’Hamer a dodici, ma ci manca poco) e delle ritmiche di batteria attuali.

L’aura onirica con cui apre il disco è un affronto a tutte le moderne regole commerciali, poi esplode una potente linea di basso e il brano “Goldenthroat” prende quota, sembrano dei moderni Jefferson Airplane, ma oltre alla psichedelia c’è anche qualcosa del groove dei King’s X, per questo qualcuno li ha associati anche al genere stoner, ma penso che il sound di questi artisti sia più complesso. Ci sono partiture decisamente dark che si alternano ad altre acustiche molto poetiche e tutto funziona a perfezione, grazie anche al cantato spirituale del singer David Melbye. David in questo disco si occupa anche di tutti gli strumenti, tranne della batteria che è suonata da Roberto Rodriguez, ma dopo la realizzazione di questo album la formazione risulta completa di quattro elementi. Ma al di la delle notizie biografiche quello che ci interessa è la musica, che esce potente e convincente dalle casse dello stereo.

Se ci sono tante band che da ogni parte del globo si rifanno alla musica come veniva fatta otto lustri fa ci sarà un perché… a me piacciono anche molte cose recenti, nel senso di fatte con gli stilemi attuali, ma non nego certo di provare un grande fascino per la musica prodotta nel periodo che va idealmente dal ’63 al ’76 circa, quindi trovare gruppi come questo che riescono a coniugare passato e modernità per me rappresenta un gran piacere. GB

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