Rock Impressions

Maximilian Hecker - One Day MAXIMILIAN HECKER - One Day
Roadrunner
Distribuzione italiana: si
Genere: Rock
Support: CD
- 2009

Maximilian Hecker è un cantautore tedesco molto attivo, dal 2001 ad oggi ha già realizzato cinque album e che ha avuto un grande successo in estremo oriente, in paesi come Taiwan, Cina e Korea, inafatti questo suo nuovo disco è uscito prima in quei paesi verso la fine del 2008 e solo adesso è stato pubblicato sul mercato europeo. Il suo stile è molto vicino a quello dei gruppi inglesi di oggi, come Radiohead, Coldplay e Oasis, con una vena maledettamente romantica e sofisticata. Hecker è un tipo strano e questo compare anche dall’artwork del cd, lui si prefigge di diffondere il desiderio di purezza e di bontà, anche se le sue canzoni sono velate di struggente malinconia. In oriente è diventato una specie di icona e molti suoi fans hanno creato dei fumetti con lui come personaggio, insomma è un artista dai molti risvolti.

L’album inizia con la melliflua “The Space That You’re In” e appare subito chiaro l’ambito in cui si colloca questo artista, un soft pop onirico di chiara matrice inglese. “Misery” è il primo singolo, la canzone è un po’ più ritmata della precedente, ma lo standard di Maximilian non cambia molto. Ancora più delicata è la ballata “Miss Underwater”, sembra quasi una ninna nanna, ma è anche molto piacevole. “This Poison Called Love” è retta da una linea melodica carica di una malinconia struggente, quasi depressiva. Sorprendenti le soluzioni armoniche di “Summerwaste”, una canzone dalle ottime potenzialità commerciali, senza mai essere banale. “The End of Longing” non aggiunge niente a quanto già ascoltato, meglio la successiva “This House Called Love”, molto malinconica. Molto carina “Letters From You” dotata di una dolcezza quasi femminile, così è anche l’incantevole “Wind Down”. La penultima traccia dal titolo verboso è piacevole, infine troviamo la title track che ricorda vagamente gli Smiths di Morrissey.

È strano ascoltare un disco come questo al giorno d’oggi, ancora di più se pensiamo che è stato pubblicato da una label che per anni è stata sinonimo di metallo pesante, ma sono contento che ci siano voci come quella di questo Hecker, che cerca la bellezza prima di tutto. GB

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