Karin
Hoghielm è un’artista molto particolare e basta dare
un’occhiata al suo sito www.karinhghielm.com per capirlo subito.
Con una formazione artistica a tutto tondo, Karin mostra di possedere
uno spirito complesso e turbolento. Figlia d’arte decide molto
giovane di muovere i propri passi in piena libertà espressiva.
Questa è la ristampa del suo primo disco uscito nel ’99.
Ne segue un secondo nel 2004 e questa ristampa fa presagire future
collaborazioni con l’etichetta francese che ha curato il presente
cd.
Karin ha una voce incredibilmente bella e la usa come fosse un vero
strumento musicale, la musica si ispira al folklore nordico, ma anche
alla musica sacra, gli Apocrifi sono infatti dei testi sacri non riconosciuti
dalla Chiesa, ma la spiritualità espressa nei brani non ha
niente che non possa essere sentito come profondamente spirituale.
Gli strumenti usati sono in parte molto antichi e tradizionali e in
parte contemporanei, con una produzione sonora di grande effetto.
I testi sono cantati in lingua e purtroppo non sono riportati nel
booklet.
Il “Kyrie” potrebbe benissimo far parte della liturgia,
così come profondamente toccante è “Ave Maria”,
uno dei brani più belli del cd. Ma questo naturalismo mischiato
a suggestioni sacre crea un mix veramente intrigante ed originale.
Un’unione di sacro e profano che riporta l’ascoltatore
a scavare nel proprio passato culturale, senza dimenticare da dove
siamo venuti e senza disprezzare quello che siamo diventati.
Questo disco è una piccola perla, un disco di rara bellezza,
anche se è adatto ad un pubblico dalla mente aperta, voglioso
di musica che sia per la mente e per l’anima al tempo stesso.
GB
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