Il percorso è comune a molti altri gruppi, esordi come cover
band (dei Gotthard, nel caso degli Homerun, come da nick che si sono
scelti), poi la composizione di materiale proprio, fino alla pubblicazione
di dischi ed al consolidamento d'una meritata fama. Se "Don't
stop" venne ben apprezzato dalla critica specializzata (Top 30
di Aorheaven.com), con distribuzione in Giappone, "Black world"
non potrà non confermare le capacità indiscutibili di
un combo preparato e degno rappresentante della scena italica, mai
così florida come in questi ultimissimi anni.
"Silence's broken" e "No more" poggiano su d'un
assunto melodico riconoscibile, con tastiere dal retrogusto dreamtheateriano
(circa era-"Awake") ad impreziosire un tessuto già
ricco; merito delle capacità tecniche dei musicisti, ma anche
del loro evidente gusto per l’armonia. Non ha scalfito la coesione
degli Homerun il cambio di tre elementi della formazione che consegnò
alle stampe il citato predecessore, tanto che pare di trovarsi al
cospetto di una band con anni di esperienza comune alle spalle. “Black
world”, come il titolo lascia intuire, è lavoro dalle
pulsioni oscure, che ne striano l’ordito, ma tante sono le emozioni
che si provano ascoltando queste dodici canzoni (più “Intro”
e versione acustica di “No more”), rendendolo assolutamente
godibile ma costringendo l’ascoltatore a seguire con attenzione
lo svolgimento delle trame sonora e lirica, perfettamente intrecciate
l’una all’altra (“Ephemeral light”, ottima
palestra per la voce di Matteo Albarelli e per gli istrumenti di Paolo
Luoni, Valerio Castiglioni, Andrea Ringoli, Walter Borrelli e William
Battiston). Ma scorrendo la track-list ci si imbatte in ulteriori,
eccellenti prove di qualità, come “The golden age”
(melodia e grinta fuse in un tutt’uno), la stradaiola “Lipstick”
(e se i Black’n Blue l’avessro scitta nel ‘94/’95?),
la groovy “Another reason to”.
Un altro, bellissimo e competente segno proveniente dalla nostra Italia,
una scia sempre più corposa di pubblicazioni e di insiemi che
si stanno imponendo all’attenzione di media e pubblico estero.
Coccoliamoceli con amore, ed intanto riascoltiamo beati “Black
world”. AM
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