Joe Hasselvander è un personaggio da culto della scena hard
‘n’ heavy americana. Ha collaborato con diversi artisti
storici come Mountain, Blue Cheer, Jack Starr (con lui anche nei side
projects Devil Childe e Phantom Lord) e Cathedral, ha militato nei
tenebrosi Pentagram e seminali Raven, ha prodotto dischi solisti e
questo è il quarto album del progetto THOH.
Un’introduzione che sembra estrapolata da un film horror ci
avvia all’ascolto dell’album, un concentrato di hard rock
oscuro molto efficace. Non si tratta di doom in senso stretto e non
assomiglia particolarmente ad altri lavori di band che si muovono
nello stesso genere. Però possiede una carica oscura davvero
notevole. Sembra quasi un mix di Black Sabbath e Motorhead con una
spiccata attitudine psichedelica. Dark rock teatrale, ben supportato
da una grafica spettrale e suonato da musicisti di provate capacità.
Non ho dubbi nel dire che se questo disco fosse uscito negli anni
’70 sarebbe diventato un vero classico al pari di quelli che
tutti abbiamo imparato ad amare.
Hasselvander è un personaggio che ha un glorioso passato, ma
che non dorme sugli allori e ci consegna un disco pieno di passione
e di genuina voglia di fare musica. GB
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