Rock Impressions - Recensioni - I Know You Well Miss Clara

I Know You Well Miss Clara - Chapeter One

I KNOW YOU WELL MISS CLARA - Chapter One
Moonjune
Distribuzione italiana: IRD
Genere: Fusion / Jazz Prog
Support: CD - 2013

Questa band dal nome suggestivo viene dall’Indonesia ed è al debutto discografico. La Moonjune, da sempre attenta al talento senza badare alla provenienza geografica degli artisti, ci sta proponendo diversi musicisti originari di questa zona e tutti di grande livello, pertanto un po’ di curiosità è d’obbligo nei confronti di questi quattro giovani, che hanno condiviso la realizzazione del presente album.

Il gruppo ruota attorno alla figura del chitarrista Reza Ryan, innamorato del prog inglese degli anni ’70, con la scuola di Canterbury, King Crimson e VDGG in testa, nato in una famiglia di musicisti ha poi sviluppato l’amore per il jazz e oggi è arrivato a proporre un mix avanguardistico delle sue influenze.

Sette brani strumentali fra jazz, fusion e prog, suonati con grande abilità e sensibilità, quello che colpisce in particolare è la tecnica di Reza è l’approccio non convenzionale alla fusion, avendo una formazione prog rock, ha importato elementi nuovi, che ne hanno contaminato lo stile, facendone un ibrido più ruvido e passionale. Ma non c’è solo il talento di Ryan, anche gli altri tre musicisti sono dei virtuosi di tutto rispetto, nonostante la giovane età. Adi Wijaya alle tastiere è molto raffinato e il suo stile è pieno di colorature. Grande lavoro poi di basso e batteria di Enriko Gultom e Alfiah Acbar, senza di loro non ci sarebbe il substrato giusto per le fughe di chitarra e tastiere, che in alcuni episodi sono davvero sorprendenti, fin dall’iniziale “Open the Door…”, che nel ponte centrale propone dei suoni davvero avanguardistici, si sente che la lezione della scuola di Canterbury ha fatto breccia nei cuori di questi musicisti, ma con che risultati. I brani sono tutti mediamente lunghi, a dimostrazione che la band riesce a proporre brani elaborati, che funzionano bene pure sulle lunghe distanze.

Non c’è nulla da dire, è un gran bel disco, essendo musica per palati fini non è proprio per tutti, ma suonano davvero bene e meritano attenzione. GB

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