Gli Imagin'Aria sono un gruppo con un solido background e con questo
terzo album in tudio danno nuovamente prova delle loro grandi capacità.
Esperia si compone di dodici tracce dalle quali emerge subito un suono
più maturo rispetto ai lavori precedenti, con degli arrangiamenti
più curati.
Il prog del gruppo è molto maturo e complesso, ma di una complessità
intrigante e tecnicamente piacevole, che mischia il moderno prog metal
con la tradizione e con la musica medioevale, anche se non sempre
in modo perfettamente integrato.
Le radici metal del gruppo si sono nutrite alla scuola prog italiana
degli anni settanta con in primo piano gruppi quali il Banco e la
PFM, il risultato è uno stile personale con un buon cantato
in italiano. La scelta di cantare in italiano spesso non ha dato buoni
frutti, ma la voce di Daniele funziona a meraviglia e anche i testi
non sono troppo enigmatici, pertanto il prodotto finale è decisamente
godibile.
Apre il CD il brano "Il Gioco delle Parti" con un ritmo
dinamico e un cantato grintoso ed è un ottimo inizio. Segue
la cangiante "Le Promesse della Notte", una traccia insolita
con alcune idee piuttosto originali e un refrain indimenticabile.
Più legata al prog classico è invece la strumentale
ed intricata "Il Giardino di Esperia", ma mantiene comunque
alcuni spunti interessanti. L'ispirata "Scheggie di Poesia"
dimostra la capacità del gruppo di scrivere belle canzoni secondo
la migliore tradizione melodica italiana. "Canto di Addio"
è un episodio acustico dal sapore medioevale e meditativo.
"Morte di un Anonimo Guerriero" è un'atro pezzo convincente
con un'ottima struttura e ancora linee melodiche vincenti e siamo
solo a metà disco.
La seconda parte soffre di una tensione calante, ma il livello resta
più che buono, anche se la finale "A Metà del Ponte"
sembra un incrocio fra Branduardi e Ruggeri. Un plauso anche alla
Lizard che produce una serie di piccoli gioielli. GB
Altre recensioni: Exeligere
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